Sommer, debutto di fuoco
Per il suo primo impegno mondiale il portiere sfiderà Neymar e il Brasile: ‘Sapremo metterli in difficoltà’
Il vernissage della Nazionale svizzera a Togliatti ha attirato nello stadio dell’Fc Lada il pubblico delle grandi occasioni. Frotte di bambini hanno approfittato della giornata festiva (in ricordo della dichiarazione di sovranità della Russia, voluta nel 1992 da Boris Eltsin) per assistere al primo allenamento a porte aperte dei rossocrociati. E, manco a dirlo, l’oggetto del desiderio degli appassionati in erba è stato Xherdan Shaqiri. A 26 anni, il basilese è senza dubbio la star della squadra, uno status che spera di fortificare domenica sera nel duello a distanza (ma tanto vicino, visto che avverrà sulla stessa fascia) con Neymar. «Ma dobbiamo tutti quanti fare molta attenzione – precisa Yann Sommer, il primo giocatore elvetico a presentarsi davanti ai microfoni e ai taccuini della stampa –: questo Brasile non comincia e non finisce con Neymar. È una squadra perfettamente equilibrata che annovera giocatori di grande spessore, anche in difesa». Tutto vero, anche se poi la genialità rimane la prerogativa principale del giocatore del Psg, dote che gli permette di esser protagonista sempre e comunque... «Onestamente, non credevo che sarebbe tornato al meglio in così poco tempo». Chiamato a disputare domenica la prima partita a un Mondiale, Sommer ha già incrociato Neymar. Il 28 settembre 2016 il brasiliano non era riuscito a mettere in ginocchio il portiere del Borussia Mönchengladbach, nonostante la sconfitta dei tedeschi per 2-1 contro il Barcellona (reti di Arda Turan e Piqué)... «Mi sembra di ricordare che ce l’eravamo cavata piuttosto bene contro di lui». Normalmente persona molto controllata, il numero uno della Nazionale freme nell’attesa dell’esordio mondiale... «Disputare una partita della Coppa del mondo difendendo i colori del proprio Paese e di fronte a una delle migliori squadre in assoluto, piena zeppa di calciatori di livello planetario, è di gran lunga il sogno di tutti. Quattro anni fa avevo vissuto i Mondiali brasiliani da numero 2 di Diego Benaglio e, credetemi, era stata un’esperienza magnifica. So perfettamente che quello di domenica rimarrà uno dei momenti più
importanti della mia carriera». Una partita che, tra l’altro, non considera persa in partenza... «Dobbiamo avere coraggio e fiducia. Sono convinto che saremo in grado di complicare la vita al Brasile. Questa squadra negli ultimi quattro anni è cresciuta molto. Siamo reduci da due buone amichevoli contro Spagna e Giappone e se giocheremo in maniera compatta sapremo sicuramente creare problemi all’avversario». A patto che il primo a non sbagliare nulla sia proprio il portiere, come successe il 16 giugno 2010 a Durban con Diego Benaglio...