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Lo spirito zen del guerriero

Valon Behrami ostenta tranquilli­tà a pochi giorni dall’esordio con il Brasile: ‘La pressione salirà solo a 5’ dal via’

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Per lui sarà il quarto e ultimo Mondiale, da vivere nel modo più sereno possibile. Da guerriero quale è sempre stato e sempre sarà, ma pure con uno spirito zen derivante dalla saggezza accumulata in tanti anni (e 79 selezioni) con la maglia rossocroci­ata. Valon Behrami ha imparato ad attendere con serenità anche gli appuntamen­ti più importanti... «Adesso non mi lascio più prendere dal nervosismo con una settimana d’anticipo. La pressione per l’esordio con il Brasile arriverà cinque minuti prima del fischio d’inizio». Fino alle 19.55 di domenica sera, dunque, Valon cercherà di mantenere l’armonia all’interno del gruppo e convincere i suoi giovani compagni di squadra che una vita senza wifi è possibile... «E ci sto riuscendo. Giochiamo a carte o al biliardo, nessuno di noi trascorre il tempo con il naso infilato nell’iPhone. Da domani (oggi per chi legge, ndr), con il via ufficiale della competizio­ne, tutto diventerà più facile, perché trascorrer­emo molto tempo assieme per guardare le partite. È anche in queste situazioni che si coltiva lo spirito di squadra». Ma Behrami è pronto a scatenare domenica sera la sua anima guerriera... «Dovremo fare affidament­o sulla nostra organizzaz­ione. Neymar è molto forte, dobbiamo sperare che non sia in grande giornata. Nell’uno contro uno è impossibil­e fermarlo, ma per fortuna il calcio si gioca in undici contro undici». La stampa straniera vorrebbe sapere da dove deriva la forza di un gruppo multietnic­o come quello elvetico... «Mi sento svizzero ogni giorno della mia vita. Le origini diverse che compongono questa squadra sono uno dei segreti del suo successo. Tre anni fa il tema dell’identità era venuto prepotente­mente a galla. Mi ricordo una discussion­e a Vienna, nel novembre 2015, che aveva cambiato molte cose nella vita del gruppo. Da quel giorno per noi il dibattito è chiuso». E forse non è un caso che proprio da quel novembre 2015 la Svizzera abbia iniziato quel percorso di crescita che l’ha portata a giocarsi, domenica a Rostov, una delle sfide più affascinan­ti della sua storia...

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KEYSTONE Un selfie-ricordo non ce lo si nega mai

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