Federer: ‘Dovevo tornare a vincere’ Renzetti: ‘Di concreto Ma è stato un mercoledì difficile per ora non c’è nulla’
Il bicchiere è meglio vederlo mezzo pieno. Specialmente in un pomeriggio per niente facile, in cui Roger Federer è costretto anche a sudare, nonostante il freddo dell’umido pomeriggio di Stoccarda. Dopo un avvio di partita a dir poco difficile contro il tenace Mischa Zverev, che – curiosamente – sugli spalti sembra riscuotere minor simpatie rispetto al rivale basilese. «Era importante tornare a vincere una partita» dice Federer, che non giocava più una partita dal 24 marzo, quando (a sorpresa) si arrese a Miami a uno sconosciuto australiano che di cognome faceva Kokkinakis. «Devo però ammettere che i primi due set sono stati frustranti» continua Federer. Che nei primi quindici giochi ha avuto ben sette palle break, l’ultima delle quali è infine riuscito a concretizzare per portarsi in vantaggio per la prima volta sul rivale germanico (vittoria 6-4 nel secondo set, dopo aver perso il primo 6-3). «È vero – ammette –, ho sempre dovuto fare attenzione, ma è vero pure che non ho mai mollato la presa. E sono molto contento del modo in cui ho saputo rientrare (fino a imporsi 6-2 al terzo set, ndr), rispondendo due sole volte con lo ‘slice’. Per il resto ho sempre cercato di colpire». Superato il primo ostacolo sull’erba tedesca (che, in caso di trionfo, lo riporterebbe in vetta alla classifica Atp), Federer è in attesa di conoscere il nome del suo avversario ai quarti: dovrà vedersela con il vincitore del duello fra l’argentino Guido Pella
(Atp 75) e il qualificato indiano Prajnesh Gunneswaran (Atp 169), che non si presenteranno in campo prima delle undici.
Un break per Rafa e Stan
Intanto arrivano due rinunce da parte di Stan Wawrinka e Rafa Nadal: il primo decide di fare l’impasse sul torneo di Gstaad a fine luglio, mentre il secondo salta l’apparizione britannica al Queen’s. Se la motivazione per entrambi è la stessa, cioè evitare sovraccarichi, le due strategie sono diverse: infatti lo spagnolo vuol tirare il fiato per arrivare il più fresco possibile a Wimbledon, mentre il vodese dopo le maratone sull’erba vuole evitare di tornare a giocare sulla terra rossa.
Quella dell’Oberland bernese ma pure quella di Bastad, in Svezia, la settimana prima. «Non è bello fare rinunce del genere – dice Stan –, ma devo ascoltare ciò che dice lo staff medico: ho lavorato tanto per tornare su buoni livelli, e ora non voglio correre rischi».
Bencic al capolinea
È già finita, invece, l’avventura di Belinda Bencic al torneo olandese di Hertogenbosch. La sangallese non è riuscita a confermare le buone impressioni della vigilia, subendo il gioco della ceca Kudermetova (Wta 170) in un primo set senza storia, finito 6-2, in una partita in cui all’elvetica è mancata la costanza: il match si è chiuso sul 6-2 2-6 6-3 per la russa in 1h45’. «Non c’è nulla di concreto. Mi rimetto al comunicato dello scorso 7 giugno». Angelo Renzetti non conferma (ma neanche smentisce) il possibile passaggio in mani turche dell’Fc Lugano sulla base di 8,4 milioni di franchi, notizia diffusa di primo mattino da un tweet del giornalista Rsi Omar Gargantini. «Nelle trattative non sono stati compiuti passi concreti – racconta il numero uno di Cornaredo –. Si sono fatti avanti due mediatori incaricati di presentare la proposta dei loro clienti e adesso stanno cercando di far pressione per monetizzare, ma io non sto al loro gioco». Rimane comunque sul tavolo la somma di 8,4 milioni per il passaggio delle quote societarie. I tempi di un eventuale “closing” rimangono imprecisati... «Nella vita ho visto di tutto – continua Renzetti –, per cui so che le cose possono muoversi in una direzione o nell’altra anche in modo molto veloce. Detto ciò, in questa trattativa per ora non vi sono basi tradizionali come il pagamento di un acconto, una concreta assunzione di impegno, la richiesta di visionare i bilanci... Se tutto dovesse andare a buon fine potrei ritenermi la persona più fortunata al mondo». La trattativa dunque esiste – del resto, era stata ufficialmente confermata con un comunicato stampa redatto esattamente una settimana fa –, ma sembra procedere più lentamente di quanto ipotizzato.