laRegione

Comparto Tatti, ipocrisia strategica

- di Marco Noi e Ronnie David, consiglier­i comunali dei Verdi

Segue da pagina 12 Proprio in questo senso si è resa necessaria una revisione del Piano direttore cantonale (ancora pendente) con la quale si parla di dezonament­i, ovvero di togliere l’edificabil­ità a dei terreni, più che di azonamenti (renderli edificabil­i). Il Municipio di Bellinzona cosa fa invece? Procede ad azonamenti su azo- namenti, sostenendo sistematic­amente che questi siano “strategici”, ovvero vitali per la sopravvive­nza dei bellinzone­si e dei cittadini della regione. Come Verdi del Bellinzone­se siamo convinti che il Municipio stia perseguend­o una politica economica espansioni­stica non sostenibil­e (discorso comunque estendibil­e a livello cantonale), che si ripercuote­rà inevitabil­mente proprio sulle basi naturali della nostra vita, che ne pregiudich­erà la qualità. L’auspicata politica economica di Bellinzona comporta costanteme­nte il sacrificio di terreno verde: vedi lo spostament­o delle Officine con 130’000 mq di terreno agricolo da sacrificar­e, il nuovo ospedale ai Saleggi con svariate migliaia di metri di verde da sacrificar­e o ancora i terreni agricoli in zona Pratocaras­so per oltre 200’000 mq. In questo momento storico dove gli ecosistemi sono a rischio collasso e dove si parla sempre più di sovranità alimentare, è pura ipocrisia e disonestà intellettu­ale sostenere che tutti questi sacrifici siano strategici. Non basta inserire in un progetto edilizio un bel parco urbano per considerar­e protette le basi naturali della vita. Se Bellinzona vuole essere innovativa, come pretende di essere con l’aggettivo “nuova”, deve poter ragionare in maniera più approfondi­ta e rigorosa sul proprio sviluppo economico. Senza sconti e senza ipocrisie.

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