Comparto Tatti, ipocrisia strategica
Segue da pagina 12 Proprio in questo senso si è resa necessaria una revisione del Piano direttore cantonale (ancora pendente) con la quale si parla di dezonamenti, ovvero di togliere l’edificabilità a dei terreni, più che di azonamenti (renderli edificabili). Il Municipio di Bellinzona cosa fa invece? Procede ad azonamenti su azo- namenti, sostenendo sistematicamente che questi siano “strategici”, ovvero vitali per la sopravvivenza dei bellinzonesi e dei cittadini della regione. Come Verdi del Bellinzonese siamo convinti che il Municipio stia perseguendo una politica economica espansionistica non sostenibile (discorso comunque estendibile a livello cantonale), che si ripercuoterà inevitabilmente proprio sulle basi naturali della nostra vita, che ne pregiudicherà la qualità. L’auspicata politica economica di Bellinzona comporta costantemente il sacrificio di terreno verde: vedi lo spostamento delle Officine con 130’000 mq di terreno agricolo da sacrificare, il nuovo ospedale ai Saleggi con svariate migliaia di metri di verde da sacrificare o ancora i terreni agricoli in zona Pratocarasso per oltre 200’000 mq. In questo momento storico dove gli ecosistemi sono a rischio collasso e dove si parla sempre più di sovranità alimentare, è pura ipocrisia e disonestà intellettuale sostenere che tutti questi sacrifici siano strategici. Non basta inserire in un progetto edilizio un bel parco urbano per considerare protette le basi naturali della vita. Se Bellinzona vuole essere innovativa, come pretende di essere con l’aggettivo “nuova”, deve poter ragionare in maniera più approfondita e rigorosa sul proprio sviluppo economico. Senza sconti e senza ipocrisie.