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Un sospiro di sollievo

La Fifa ha deciso di non sospendere Xhaka, Shaqiri e Lichtstein­er per il gesto dell’aquila a due teste durante la partita con la Serbia. Ai primi due è stata però comminata una multa di 10’000 franchi, il capitano elvetico dovrà invece pagare 5’000 franc

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Domani sera a Novgorod la Svizzera affronterà la Costa Rica nel terzo confronto della fase a gruppi dei Mondiali 2018. Una vittoria, un pareggio o, addirittur­a, una sconfitta (in caso di successo del Brasile contro la Serbia) e la “Nati” approderà agli ottavi di finale. In campo ci saranno regolarmen­te, se Vladimir Petkovic lo riterrà opportuno, Granit Xhaka, Xherdan Shaqiri e Stephan Lichtstein­er, “salvati” ieri dalla Fifa la cui commission­e disciplina­re li avrebbe potuti fermare per due giornate e seguito dei festeggiam­enti (il segno dell’aquila bicefala) dopo i due gol della vittoria di venerdì contro la Serbia. Il clan della Nazionale può dunque tirare un sospiro di sollievo, perché era temuta la possibilit­à che i tre titolari fossero costretti a saltare il confronto con la Costa Rica e, se del caso, anche l’ottavo di finale. Invece, il massimo organismo mondiale ha deciso di comminare ai tre una multa per comportame­nto antisporti­vo: 10’000 franchi a Shaqiri e Xhaka, 5’000 a Lichtstein­er. A “salvare” i tre rossocroci­ati dai due turni di squalifica è stato il fatto che la commission­e ha deciso di rifarsi all’articolo 57 del suo codice disciplina­re e non al ben più temuto articolo 54 (o addirittur­a al 58, riguardant­e la discrimina­zione, che avrebbe comportato cinque giornate di sospension­e). In pratica, quella degli elvetici non è stata una “provocazio­ne diretta al pubblico”, bensì un “comportame­nto offensivo”. A prevalere è dunque stata la testi portata avanti dall’Associazio­ne svizzera di calcio, la quale ha posto l’accento sul clima particolar­mente surriscald­ato all’interno dello stadio e sul fatto che, sanzionand­o i tre giocatori svizzeri, si sarebbe creato un precedente per il quale, in futuro, ogni singolo gesto su un campo da calcio avrebbe dovuto passare sotto la lente di ingrandime­nto. Il gesto di Shaqiri e compagni era stato immediatam­ente descritto da molti commentato­ri come “politico”, ma la massima autorità calcistica, dopo un esame attento e andato piuttosto per le lunghe, è giunta a una conclusion­e diversa: non si è trattato né di una dichiarazi­one politica, né di una deliberata pro-

vocazione nei confronti dei tifosi serbi. Il polverone sollevato da questa vicenda dovrebbe adesso posarsi in maniera piuttosto veloce, per quanto è lecito immaginars­i che la decisione della Fifa non sia andata a genio al clan serbo, che dovrà però concentrar­si in primo luogo sulla sfida di domani con il Brasile. Ieri sera l’Asf ha deciso di non tenere una

conferenza stampa per commentare la decisione, affidando il tutto a uno scarno comunicato e a una dichiarazi­one di Claudio Sulser, delegato per le squadre nazionali. Oggi, però, nel tradiziona­le incontro pre-partita con la stampa, al fianco di Vladimir Petkovic ci saranno sia Lichtstein­er, sia Valon Behrami, chiamati a ribadire come quello elvetico sia

un gruppo multicultu­rale, mai così unito, mai tanto forte.

Multata pure la Serbia

La sfida di venerdì ha avuto strascichi pecuniari anche per la federazion­e serba. E pure pesanti. Dovrà infatti borsare 54’000 franchi per il comportame­nto di alcuni suoi tifosi. Passerà alla cassa anche il selezionat­ore Mladen Krstajic che dovrà pagare, al pari del presidente federale Slavisa Kokeza, 5’000 franchi. Per lui il rischio era addirittur­a quello di venir espulso dal Mondiale per le dichiarazi­oni secondo le quali l’arbitro tedesco Brych sarebbe dovuto comparire davanti al «maledetto tribunale dell’Aja».

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KEYSTONE Tutto è bene quel che finisce bene. Ora occorre pensare alla Costa Rica e più in là…
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KEYSTONE Stephan Lichtstein­er esulta
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KEYSTONE Il presidente Gilliéron
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KEYSTONE Claudio Sulser

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