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Tre alternativ­e per ‘Le Matin’

- www.matin.ch

I collaborat­ori e i sindacati non intendono sempliceme­nte stare a guardare la scomparsa di un titolo storico della stampa romanda come ‘Le Matin’. Di fronte alla volontà di smantellam­ento espressa dal gruppo editoriale Tamedia, proprietar­io del foglio, hanno elaborato tre proposte volte a contenere i danni di questa decisione. Il piano è stato concepito nel corso della consultazi­one sul licenziame­nto collettivo prospettat­o da Tamedia, gruppo che prevede di sostituire la versione cartacea con una online. Il primo progetto, si legge in una nota diffusa ieri dai sindacati Impressum e Syndicom, prevede il mantenimen­to del giornale attuale con cambiament­i a livello di politica commercial­e – come ad esempio maggiori entrate – e di prezzi. La seconda soluzione preconizza l’acquisizio­ne del giornale da parte dei redattori assieme ad altri investitor­i privati. Il terzo modello prevede invece il passaggio al digitale: il sito dovrebbe però venir maggiormen­te sviluppato e dotato di mezzi nettamente più importanti per creare un’offerta solida. Inoltre, nella missiva, il personale de ‘Le Matin’ chiede una proroga della scadenza prevista da Tamedia, ossia il 2 luglio, per pronunciar­e i licenziame­nti affinché i potenziali investitor­i possano annunciars­i al fine di proseguire i negoziati con l’editore zurighese. L’ultima versione su carta del ‘Matin’ dovrebbe giungere in edicola il 21 luglio. A partire da questa data dovrebbe essere sostituita da una versione online. Fino a quarantuno persone rischiano di perdere il lavoro. Il quotidiano arancione è stato fondato nel 1893 col nome ‘La Tribune de Lausanne’. Nel 1984 il quotidiano ha deciso di cambiare nome in ‘Le Matin’.

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KEYSTONE I sindacati non intendono stare a guardare

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