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Non si trova una Spagna per la Lifeline

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Roma – Non li vuole nessuno. I migranti a bordo della Lifeline non hanno una Spagna che li accolga, come è accaduto a quelli dell’Aquarius. La nave resta al largo di Malta, con i 234 migranti salvati davanti alla Libia giovedì scorso, senza un porto su cui fare rotta. L’Italia non vuole saperne. Non bastasse la voce cattiva di Salvini, ieri si è fatta sentire anche quella querula di Luigi di Maio: se arriva la sequestria­mo. E nel gioco a chi è più cattivo, gli sguardi si sono rivolti verso la Francia di Macron, lesta a dare lezioni di umanità. Francia che potrà schermarsi dietro le parole della stessa Ong proprietar­ia della Lifeline, che aveva dapprima annunciato la volontà di chiedere accoglienz­a alla Francia, “dopo esser stati rifiutati da Germania, Olanda e Italia”, e poi cambiato idea “a causa del maltempo”. Quel che è certo, ha ribadito ancora una volta Salvini, è che “non sarà un porto italiano” ad accogliere la Lifeline. Anzi, visto che “i francesi a parole sono i più buoni di tutta l’Unione, sarebbe un bel gesto quello dell’apertura del porto di Marsiglia a questa nave”. Potrebbe invece concluders­i positivame­nte la vicenda dei 103 migranti a bordo del cargo della Maersk Line fermo davanti a Pozzallo da giorni: “Ci stiamo lavorando”, ha detto Salvini e non è escluso che nelle prossime ore possa essere autorizzat­o lo sbarco nel porto siciliano. Un appello in questo senso è arrivato dal sindaco Roberto Ammatuna: “Non entro nelle ragioni politiche ma chiedo soltanto che per motivi umanitari si consenta l’attracco”. C’è ancora qualcuno che...

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KEYSTONE A bordo

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