Resa dei conti dopo la retata
Approvato il consuntivo 2017. I socialisti si astengono dal voto per le cifre del Dicastero sicurezza Fra critiche e lodi, chiesti maggiori investimenti. Mentre si attenua la polemica sull’intervento di polizia.
Criticato l’intervento di polizia al Tra l’Altro (cfr. ‘laRegione’ dell’8 giugno). Il vicecapogruppo Ps Carlo Zoppi non mette in discussioni l’operato di polizia ma esprime preocuppazione per il controllo: «Le persone presenti si sono sentite intimidite, l’intervento è parso sproporzionato. Purtroppo, a Lugano non è la prima volta. Ci aspettiamo una presa di responsabilità dei quadri per quanto successo al Tra». Il vicesindaco Michele Bertini comprende il disappunto: evidentemente qualcosa è andato storto. Ho chiesto spiegazioni al comandante però mi sembra che sull’onda emozionale la vostra critica è troppo dura e immeritata». Alla fine, il Ps si è astenuto sui conti del Dicastero sicurezza che ha ottenuto solo un voto contrario. Agli occhi dei Verdi, ha detto Nicola Schoenenberger «il documento è monco, non tiene conto del tracollo ecologico del 13 aprile 2017 quando il consumo delle risorse naturali dei luganesi ha superato la capacità del pianeta di rigenerarle. Dov’è finito il coraggio ecologico del Municipio che parla di sostenibilità nei documenti strategici?». Raide Bassi (Udc) ha annunciato che il gruppo non approva i conti perché il disavanzo è strutturale e il risultato è stato influenzato da fattori esterni». Anche il gruppo Ps, per bocca di Nina Pusterla, ha chiesto maggiore attenzione al Municipio per i pochi investimenti effettuati: 42 milioni contro gli oltre 60 previsti». Pure Michel Tricarico (Ppd) ha sollevato tali critiche sottolineando peraltro il buon risultato, con spese contenute: «Occorre lavorare per l’attrattività di Lugano e finalmente abbiamo liquidato il Lac». Anche il vicecapogruppo della Lega Lukas Bernasconi ha tessuto le lodi dei numeri ottenuti mettendo l’accento sull’altro punto dolente: i debiti contro terzi, poco meno di un miliardo di franchi, per cui l’invito al Municipio è quello di «valutare la vendita di qualche gioiello di ‘famiglia’». Karin Valenzano (Plr) ha invece sottolineato la rinuncia al contributo Ail Sa (5 milioni) e il riuscito controllo delle uscite: «Ora occupiamoci dello sviluppo della città! È disarmante la lentezza nella realizzazione dei progetti annunciati spesso in pompa magna dal Municipio. Mancano visioni per il futuro, un peccato. Si comincia a sentire la pressione preelettorale e questo non è una cosa buona». Il titolare del Dicastero finanze Michele Foletti ha ribattuto che, come dice la Banca nazionale, siamo nel periodo migliore dal profilo economico: è questo il tempo per mettere fieno in cascina per di più avete ridotto il moltiplicatore d’imposta al 78%. Rendetevi conto: non possiamo tirare troppo la corda». «Almeno sono indicati nelle linee strategiche gli argomenti ecologici», ha ribattuto alle critiche verdi il sindaco di Lugano Marco Borradori che ha assicurato: «Teniamo molto alla qualità di vita e non si può parlare di lentezza dei progetti, in politica ogni progetto ha bisogno del suo tempo. Scorretto mettere l’accento critico sulla comunicazione».