Cultura a Chiasso, su il sipario
Per la prima volta l’autorità cittadina tira le somme (positive) delle attività di una stagione In un Rapporto tutti i dati di Cinema Teatro e spazi espositivi. Davide Dosi: ‘Un’operazione trasparenza per dialogare con i cittadini’.
Non si può certo dire che la Cultura a Chiasso non abbia i numeri. In un solo anno, il 2017, gli spettacoli e le mostre – in due parole le attività culturali – messe in cartellone dalla cittadina di confine hanno attratto qui all’estremo sud del cantone un numero di spettatori-visitatori cinque volte e mezzo la popolazione residente. A Davide Dosi, capodicastero Attività culturali del Comune, è bastato fare due calcoli. Del resto, le cifre parlano da sole: il Centro Culturale Chiasso (Ccc) l’anno scorso ha contato in tutto 44’300 presenze. Centri di gravità il Cinema Teatro, gli spazi espositivi – m.a.x.museo e Spazio Officina –, ma anche la Biblioteca comunale che, entrata nel circuito del Sistema bibliotecario cantonale, ha conosciuto una rinascita (vedi a lato). La scena teatrale chiassese, insomma, piace; e anche fuori dai confini della città. Il m.a.x.museo conquista visitatori: il 5 per cento in più (complici proposte come l’esposizione dedicata al fotografo italiano Oliviero Toscani, da boom). E gli spazi della Cittadella della cultura si affittano sempre di più per eventi di associazioni e privati. Messa a più riprese sotto la lente dei bilanci, puntare sulla Cultura alla fine si è rivelata una scelta lungimirante oltre che pagante. E ciò anche alla luce dell’accordo recente stretto con il Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport, che garantisce un budget fisso sino al 2020 (cfr. ‘laRegione’ del 6 giugno). A Chiasso non c’è nessuna intenzione di essere autocelebrativi, sgombra subito il campo la responsabile del Ccc Nicoletta Ossanna Cavadini. Si è voluto, però, mettere in fila i dati di quest’ultima annata proprio per dare conto ai cittadini della politica culturale del Comune. È tutto scritto in un sostanzioso Rapporto, il primo, di una cinquantina di pagine. La sintesi di una stagione – anche sul piano finanziario – che per Davide Dosi vale una «operazione di trasparenza». In effetti, motiva il capodicastero, «sono convinto che anche la Cultura debba rispondere alla cittadinanza». Da qui l’idea di rendere pubblici i risultati del Centro Culturale. «La volontà è di farne un documento aperto e
in dialogo con la popolazione», ribadisce. Sia chiaro, la convinzione che valga la pena investire nella politica culturale è sempre salda. In nome anche dell’identità, riconoscibile, che Chiasso, crocevia tra Sud e Nord, ha saputo ritagliarsi nel panorama ticinese; con i ‘competitor’ di Lugano (il Lac) da una parte e di Como (il Sociale) dall’altra. Eppure la piccola cittadina di frontiera, fa notare Nicoletta Ossanna Cavadini, ha saputo catalizzare l’attenzione e, grazie ai ‘progetti integrati’, è stata capace di stringere alleanze con Musei importanti – da Napoli a Montréal – che hanno restituito visibilità internazionale. «Sarà che pure noi, come chi vent’anni fa ha creduto nel polo culturale chiassese, siamo un po’ visionari – commenta dal canto suo Armando Calvia, direttore del Cinema Teatro –. Mantenendo un atteggiamento sempre positivo, anche di fronte ai problemi e alle difficoltà; che pure ci sono». La formula vicente? «Puntare sulla qualità», Calvia non ha esitazioni. Una cifra stilistica che permette di reggere un impegno importante – sul fronte del Teatro come degli spazi espositivi – con un organico al minimo indispensabile. Ecco perché tanto Dosi che i responsabili del Centro Culturale intendono ri-partire da questo primigenio rapporto annuale per riflettere sul futuro. Gli obiettivi, d’altra parte, non mancano (pur con un occhio alle spese). Agli spazi espositivi ci si prefigge di insistere sulla comunicazione, anche social e sulla rete, al Cinema Teatro si guarda al traguardo dei 400 abbonati nei prossimi tre anni (oggi sono a quota 320). «E pensare – richiama Vittorio Enderli degli Amici del Cinema Teatro – che vent’anni orsono nessuno immaginava che Chiasso, centro di banche e case di spedizione, potesse avere quale biglietto da visita la Cultura». La svolta positiva vissuta nella cittadina fa un «gran piacere» anche ad altri Amici, quelli del m.a.x.museo. I quali, fa sapere il loro presidente, Sandro Stadler, «confidano si continui su questo solco». Il bene immateriale della Cultura potrebbe avere altri risvolti... concreti inaspettati.