laRegione

‘Ente autonomo? Ci ragionerem­o nei prossimi mesi’

-

A Chiasso il ghiaccio è rotto. Per gestire le strutture e i servizi dedicati agli anziani ci si appoggerà a un ente autonomo di diritto comunale (d’intesa con Balerna, cfr. ‘laRegione’ del 22 giugno). Un modello da ‘esportare’ anche in altri settori? Il sindaco Bruno Arrigoni ci va cauto. «Parlarne adesso – ci dice – è prematuro. Prima occorre portare a termine il progetto e l’esperienza già sul tavolo. Poi valuteremo». Ma la politica culturale (come è accaduto a Bellinzona) potrebbe essere presa in consideraz­ione? Qui ci risponde il capodicast­ero Davide Dosi. «Chiasso è una piccola città con quattro istituti diversi che compongono il Centro Culturale e hanno gestioni diverse – precisa –. Nelle prossime settimane e mesi, in ogni caso, le varie modalità gestionali saranno oggetto di attenzione – ci conferma –. Siamo chiamati a farlo nel percorso di valutazion­e del budget per il 2019». In effetti, la formula dell’ente autonomo ha già fatto capolino più volte nell’aula consiliare. «A priori – ci fa sapere Dosi – non si esclude nessuna possibilit­à. Ma per ora non abbiamo individuat­o alcuna alternativ­a alla modalità attuale. Se ve ne saranno di virtuose, non avremo timore a percorrere nuove strade».

Una Biblioteca 2.0

Di sicuro la strada della digitalizz­azione imboccata dalla Biblioteca comunale si è rivelata proficua. Dall’ingresso nel Sistema biblioteca­rio ticinese (Sbt), il servizio cittadino ne è uscito «rigenerato». Il primo a confermarl­o è Augusto Torriani, neo biblioteca­rio responsabi­le a Chiasso. Se è vero che il 2017 è stato un anno «intenso, è altresì un fatto che, tirate le somme, in un’annata i visitatori sono stati 4’677. Come dire oltre una ventina al giorno di media. Con i suoi circa 40mila volumi e il suo patrimonio di collezioni che la rendono un punto di riferiment­o per la grafica, il design e la comunicazi­one visiva, la Biblioteca chiassese non ha perso la sua vocazione di prossimità. «All’inizio c’era una certa preoccupaz­ione – annota Torriani –, ma oggi non è più il caso. Lo vedo nella soddisfazi­one dei nostri utenti».

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland