Il prezzo dello sgarbo a Ronaldo
Cavani ha trascinato l’Uruguay, ma il suo torneo adesso è a rischio
La caduta degli dei: il Mondiale che ha salutato anzitempo Germania e Argentina, finaliste della passata edizione, ha perso anche Cristiano Ronaldo, campione d’Europa in carica con il suo Portogallo, battuto 2-1 dall’Uruguay di Cavani, autore della splendida doppietta valsa il passaggio ai quarti, ma costretto a pagare un prezzo altissimo alla giornata di gloria. Ronaldo si è meritato applausi scroscianti, mentre sorreggeva durante l’uscita dal campo il rivale, fermato da un guaio muscolare. Cavani gli applausi li ha presi per i due gol che lo hanno fatto esultare prima e piangere poi, vittima del timore di non riuscire a recuperare in tempo per continuare a spingere in avanti il suo Uruguay. «Dio voglia che non sia nulla di serio – ha commentato il bomber del Psg, compagno di squadra di quel Mbappé che qualche ora prima aveva oscurato ed eliminato Messi –. Spero di poter continuare a giocare assieme ai miei compagni, sono strafelice per la vittoria, è un’emozione che non riesco a descrivere. Immagino come sia felice la gente in Uruguay, e non desidero altro che continuare a sognare». È invece evaporato il sogno iridato di Cr7. A 33 anni, verosimilmente al suo ultimo Mondiale, Cristiano detiene con l’eterno rivale Messi un poco invidiabile record: in Coppa del mondo non è mai riuscito a segnare in partite a eliminazione diretta. Con questo di Sochi il fuoriclasse portoghese ha giocato 17 match iridati, in quattro edizioni, ma delle sue 7 reti in totale nessuna è arrivata dopo la fase a gironi. Esattamente come la Pulce con l’Argentina.