Strage sventata alla Commercio, interrogato il 19enne arrestato
Il pp Perugini ha incaricato una specialista ginevrina di eseguire la perizia psichiatrica
Primo interrogatorio per lo studente 19enne della Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona accusato di avere preparato durante la primavera una strage nell’istituto scolastico. Arrestato il 10 maggio con l’accusa di atti preparatori di assassinio, si trova da allora degente sotto stretta osservazione alla Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio. Il procuratore pubblico Antonio Perugini lo ha interrogato la scorsa settimana alla presenza del difensore, l’avvocato Luigi Mattei. E ha incaricato la specialista ginevrina Alessandra Canuto di eseguire la perizia psichiatrica. Il cui esito sarà importante per stabilire il grado di consapevolezza e di reale volontà del giovane verso un piano omicida. Consapevolezza e volontà sulle quali nemmeno il ragazzo è finora riuscito a essere chiaro nei confronti degli inquirenti. L’interrogatorio ha avuto come base il materiale d’inchiesta sin qui raccolto dalla polizia. Oltre alle 17 armi in suo possesso, c’è anche un diario nel quale figurerebbero alcune date, fra cui quella di martedì 15 maggio, giorno in cui il 19enne avrebbe potuto compiere la strage. A fine mese scade la detenzione preventiva concessa dal giudice dei provvedimenti coercitivi; considerati i lunghi tempi d’inchiesta, il pp chiederà una proroga.
Le armi: tutto a posto per il CdS
Rispondendo ieri a tre interrogazioni presentate da alcuni granconsiglieri, il Consiglio di Stato spiega che il 19enne non era in possesso di alcun porto d’armi, obbligatorio solo per chi intende portare un’arma in luoghi pubblici. Quanto alle armi trovate a casa sua, erano “regolarmente registrate”, ma “non ci è dato sapere se nell’ambito dell’inchiesta ne sono state trovate altre non notificate o possedute in contrasto con la legge sulle armi”. Risulta inoltre che “non tutte le armi regolarmente in possesso del giovane erano soggette a permesso d’acquisto. Alcune erano infatti soggette all’obbligo di dichiarazione. Le armi non soggette a permesso d’acquisto da lui detenute sono state acquisite dal padre, il quale ha inoltrato copia del contratto all’autorità in materia di armi. Dal padre sono altresì state acquisite altre due armi soggette a permesso d’acquisto, regolarmente richiesto e ottenuto”. Le ulteriori armi in possesso del giovane “sono invece state acquisite tramite regolare permesso d’acquisto da un privato cittadino e presso un commerciante di armi”. Quanto al Kalashnikov AK-47 che il 19enne imbraccia in una foto, si tratta di “una replica acquisibile tramite un normale permesso d’acquisto”.