I giornalisti scioperano, l’editore chiede lo stop
Ferme le redazioni romande di Tamedia. Il gruppo zurighese minaccia di denunciare il Ccl.
Le redazioni romande del gruppo zurighese Tamedia hanno deciso ieri di scioperare. I redattori chiedono all’editore di rinunciare ai licenziamenti annunciati nel quadro della soppressione della versione cartacea di ‘Le Matin’. Tamedia chiede lo stop della protesta.
Lo sciopero è stato indetto da ieri alle 16 fino alla mezzanotte di oggi, riferisce un comunicato congiunto del sindacato Syndicom e dell’associazione professionale dei giornalisti Impressum. Il personale delle redazioni romande di Tamedia dichiara di essere indignato per l’annuncio della soppressione della versione fisica del quotidiano, nonché dei licenziamenti notificati dall’editore “mentre i partner erano impegnati in una procedura davanti all’ufficio vodese di conciliazione e di arbitraggio in materia di conflitti collettivi di lavoro”.
I giornalisti esprimono anche indignazione per il rifiuto opposto da Tamedia alle loro proposte volte a limitare gli effetti dei provvedimenti presi. Alla scadenza, ieri, dell’ultimatum rivolto all’editore mercoledì scorso, le redazioni romande hanno deciso – “nella proporzione dell’88% dei voti espressi” – di osservare uno sciopero fino a stasera. La maggioranza della redazione del gratuito ‘20 minutes’ non partecipa alla protesta. I dipendenti, di cui un centinaio si è radunato nel pomeriggio davanti all’ex sede di Edipresse nelle vicinanze della stazione Ffs di Losanna, chiedono al gruppo editoriale di impegnarsi “seriamente” e “senza escludere soluzioni” – compreso il rilevamento di ‘Le Matin’ – “in un processo suscettibile di salvaguardare la diversità della stampa romanda”. L’editore deve inoltre proporre alle persone colpite la revoca dei licenziamenti notificati dallo scorso mese. Tamedia, dal canto suo, chiede l’arresto immediato dello sciopero, “allo scopo di preservare il contratto collettivo di lavoro (Ccl) e l’accordo interno delle redazioni”. A suo avviso, la priorità dev’essere data alle trattative relative al piano sociale. In un comunicato, il gruppo editoriale contesta le critiche formulate dal personale: “Sin dall’inizio della fase di consultazione l’8 giugno scorso, la direzione di Tamedia è stata trasparente, ha fornito numerose cifre e risposto a tutte le domande durante le numerose sedute svoltesi in un clima costruttivo”. L’editore invita a cessare immediatamente lo sciopero. “Altrimenti Tamedia potrebbe denunciare il Ccl e l’accordo interno delle redazioni”. È infine “falso” affermare che Tamedia ha rotto il dialogo in modo unilaterale. L’editore rileva di aver sempre dato importanza al dialogo sociale, anche in questo caso. Secondo la segretaria regionale di syndicom Patricia Alvarez, la procedura di conciliazione in corso è stata denunciata. Stando a quanto riferito da diversi giornalisti, la direzione di Tamedia ha fatto pressione sui dipendenti affinché rinuncino ad incrociare le braccia.