Glencore dovrà spiegarsi negli Usa
Glencore nel mirino delle autorità americane: la filiale Usa del gigante delle materie prime con sede a Baar (Zg) ha ricevuto dal Dipartimento di giustizia (DoJ) l’ingiunzione di presentare documenti relativi alle sue attività in Nigeria, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc) e in Venezuela fra il 2007 e oggi. La notizia ha provocato un crollo dell’azione in Borsa.
Il DoJ vuole sincerarsi che la multinazionale abbia rispettato le normative contro la corruzione e il riciclaggio, ha spiegato Glencore in una breve nota diffusa ieri. Le novità hanno messo sotto pressione l’azione Glencore, quotata sul mercato di Londra: il titolo è arrivato a perdere circa il 13%, scendendo ai minimi da undici mesi. Questo dopo che in gennaio era stato raggiunto il corso più elevato degli ultimi sei anni.
La multinazionale è nel mirino della giustizia anche in Gran Bretagna. In maggio Bloomberg aveva parlato di una possibile prossima apertura di un’inchiesta dell’autorità anticorruzione britannica (Serious Fraud Office, Sfo) sull’operato di Glencore in Rdc. In relazione alla stessa vicenda alla fine del 2017 la Ong elvetica Public Eye ha presentato una denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione.
In aprile un’altra Ong svizzera, Comundo, ha denunciato che alcune donne della comunità indigena di Alto Huarca, nella regione di Espinar in Perù, sono state aggredite da alcuni funzionari di Glencore, accompagnati da agenti della Polizia nazionale peruviana e da agenti di sicurezza privati. La multinazionale ha respinto le accuse, Comundo mantiene la sua versione dei fatti.