laRegione

Bilaterali: ‘Cara Berna ti scrivo…’

- Di Matteo Caratti

Il Consiglio federale ha cercato di far chiarezza (i maligni dicono soprattutt­o al suo interno!) affermando che le misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne sono una linea rossa da non superare nelle trattative con l’Ue. Bene! Anche se, subito dopo, Berna ha precisato che consulterà partner sociali e Cantoni per capire se sul piano interno ci sia o meno un margine di manovra per modificare i meccanismi anti-dumping. Sentendo (probabilme­nte) puzza di bruciato il Consiglio di Stato ha inviato una missiva a Berna – speriamo per raccomanda­ta espresso! – dicendo forte e chiaro che a Sud delle Alpi si è preoccupat­i per le ‘possibili ipotesi di concession­i elvetiche all’Ue sul fronte delle misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne delle persone’. Prendendo dunque la palla al balzo Palazzo delle Orsoline ha detto a Berna – quasi avesse preso a prestito un noto motto – ‘Giù le mani dalle misure di accompagna­mento’, ossia dai contratti collettivi di obbligator­ietà generale e dagli 8 giorni di attesa prima di poter iniziare a lavorare. Molto bene! Il mercato del lavoro va tutelato mantenendo e semmai rafforzand­o le misure di accompagna­mento! Ora occorre però fare un paio di passi in più. Bellinzona, oltre a scrivere a Berna, cerchi anche feconde alleanze con altri Cantoni di frontiera esposti come noi al dumping, fenomeno che dal centro del Paese ogni tanto si vede e ogni tanto no.

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