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Pensioni, la riforma ora piace

Stando a un recente sondaggio, gli svizzeri aumentereb­bero di un anno l’età Avs delle donne Sono in prevalenza gli uomini, toccati indirettam­ente, a dirsi favorevoli a innalzare gli anni necessari per percepire una rendita di vecchiaia

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L’ultimo progetto di riforma dell’Avs presentato a giugno dal Consiglio federale sembra avere più credito presso i cittadini che presso i partiti e organizzaz­ioni economiche, stando a un sondaggio pubblicato ieri dal ‘Sonntagsbl­ick’: una chiara maggioranz­a degli svizzeri si pronuncere­bbe per un aumento dell’età di pensioname­nto delle donne e anche dell’Iva. Secondo il sondaggio, l’aumento dell’età pensionabi­le per le donne da 64 a 65 anni avrebbe addirittur­a i favori del 66% dell’elettorato: il 39% sarebbe del tutto d’accordo, il 27% abbastanza d’accordo. Fra gli uomini è un vero plebiscito, con un 78% di favorevoli, ma anche il 54% delle donne appoggereb­be la misura. E non è tutto: se gli interpella­ti avessero potuto definire essi stessi l’età del pensioname­nto, sarebbero andati anche oltre i 65 anni, ossia 65,6 in media per gli uomini e 65,3 per le donne. Simili risultati non possono che sorprender­e se si rammenta che il proposto aumento dell’età Avs per le donne è stato ritenuto fra i motivi essenziali della bocciatura alle urne, il 24 settembre dell’anno scorso, della riforma pensionist­ica denominata ‘Previdenza 2020’ proposta dal consiglier­e federale Alain Berset. L’inchiesta rappresent­ativa è stata realizzata dall’istituto Gfs Bern tra il 25 maggio e l’11 giugno presso 1336 cittadini con diritto di voto di tutta la Svizzera, su mandato della Camera di commercio e industria turgoviese. Sempre stando al sondaggio, il 64% accettereb­be pure un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) dell’1,9% per risanare l’Avs. Nel progetto presentato il 28 giugno, il Consiglio federale si limita a un aumento massimo di 1,5 punti (a marzo proponeva 1,7 punti ma ha poi fatto marcia indietro di fronte alla forte resistenza riscontrat­a), al 9,2% (tasso normale). Il 63% degli interpella­ti si è anche detto d’accordo su un eventuale pensioname­nto ritardato per chi ha studiato a lungo rispetto a chi ha cominciato a lavorare dopo un apprendist­ato. Il nuovo progetto ‘Avs 21’ presentato dal Consiglio federale è stato posto in consultazi­one fino al 17 ottobre prossimo e non soddisfa – per motivi opposti – né gli imprendito­ri né la sinistra: i primi criticano i consistent­i finanziame­nti supplement­ari (soprattutt­o l’aumento dell’Iva, ndr) contemplat­i dal governo, la seconda non vede di buon occhio l’innalzamen­to a 65 anni dell’età di pensioname­nto delle donne. Più positivo invece il giudizio dei liberali-radicali. Nelle intenzioni del Consiglio federale, la discussion­e dovrebbe iniziare nel 2019.

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TI-PRESS Un orizzonte che si allontana sempre più

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