Caschi Bianchi via dalla Siria
I civili sono stati evacuati attraverso le alture del Golan con l’aiuto dell’esercito israeliano Si tratta di almeno 440 volontari di un’associazione che per anni ha soccorso le popolazioni colpite dai bombardamenti di Assad
Con un’operazione drammatica che ha coinvolto le diplomazie di diversi Paesi fra cui Usa, Canada e Giordania, l’esercito israeliano si è attivato la scorsa notte sulle alture del Golan per evacuare dalla Siria centinaia di ‘Caschi Bianchi’. Per anni i membri di questa associazione civile si erano prodigati a soccorrere le vittime dei bombardamenti dell’aviazione russa e dell’esercito nazionale siriano. Ma nelle ultime settimane erano rimasti bloccati nella zona di Dar’a (Siria meridionale) e rischiavano di soccombere. “Nei giorni scorsi mi hanno telefonato il presidente Usa Donald Trump e il premier canadese Justin Trudeau per aiutarli a farli uscire dalla Siria”, ha detto il premier Benjamin Netanyahu. “Sono persone che hanno salvato vite umane e ora erano in pericolo di morte. Ho dato allora il mio assenso a trasferirli in Paesi terzi, quale gesto umanitario importante”. “In parallelo – ha aggiunto – continuiamo ad agire in Siria contro i tentativi dell’Iran di stabilirvisi militarmente”. Poche ore dopo, dal Nord della Siria, sono giunte informazioni relative a un nuovo attacco attribuito all’aviazione israeliana contro un importante centro di ricerche a fini militari. Come in passato, Israele ha preferito non commentare. A quanto risulta, nella notte di sabato i membri dei ‘Caschi Bianchi’ e i loro familiari sono giunti in piccoli gruppi e procedendo a piedi si sono raccolti a ridosso dei reticolati di confine, in tre punti diversi all’altezza del valico di Kuneitra. Il loro numero complessivo era stato stimato in un primo momento in 800. Oggi è stato precisato che in realtà ne sono arrivati solo 440. Gli altri non sono riusciti a giungere per tempo all’appuntamento e la loro sorte non è nota.
Niente asilo a Tel Aviv
“Quando hanno varcato il confine, i loro volti si sono illuminati. Hanno compreso di essere finalmente in salvo”, ha detto un ufficiale israeliano che ha partecipato all’operazione. Le autorità siriane infatti li considerano come una organizzazione di facciata dei combattenti islamici di Jabhat al-Nusra, manovrati a distanza dall’Occidente. La stessa Russia li vede con ostilità, perché testimoni sgraditi di efferatezze belliche. Tanto che una notizia divulgata ieri dalla radio militare israeliana, secondo cui l’evacuazione dei ’Caschi Bianchi’ sarebbe stata coordinata da Israele anche con Vladimir Putin, è stata seccamente smentita in serata. Al loro ingresso l’identità dei volontari
è stata controllata, nel timore che nel gruppo potessero essersi infiltrati miliziani siriani. Dopo una pausa di rifocillamento in una base militare israeliana del Golan, i ‘Caschi Bianchi’ sono stati fatti salire su torpedoni che li hanno trasferiti in Giordania. Là sono stati accolti
in una località segreta, dove attenderanno adesso di essere inviati in Canada, Germania o Gran Bretagna. Né Israele né la Giordania intendono comunque accogliere profughi siriani. A ridosso delle linee israeliane del Golan si sono accampati migliaia di siriani sfollati in seguito all’offensiva dell’esercito di Damasco, che ha quasi espugnato la città di Kuneitra. Israele non vuole creare precedenti. È disposto ad elargire aiuti umanitari ma – ha ribadito – non farà entrare nessuno di essi nel proprio territorio.