Stop ai lavori nel Moesano, CdS sollecitato
La decisione presa a giugno dal Consiglio di Stato (CdS) grigionese di annullare temporaneamente una mezza dozzina di bandi cantonali per cantieri sta provocando malumori anche nel Moesano. Una manovra che rientra nel contesto degli accordi negli appalti pubblici emerso negli ultimi anni. A riferirlo è la Rsi, che ha parlato dei problemi con i quali sono confrontati gli imprenditori del ramo edile dopo lo stop temporaneo imposto dal governo. Tanto che alcune aziende rischiano di veder compromessa la loro sopravvivenza. Per questo motivo la Regione Moesa, condividendo le grandi preoccupazioni degli impresari, ha deciso di scrivere al CdS. Nella lettera indirizzata a Coira si sottolinea la gravità di una situazione che per il 2018 riguarda un gran numero di lavori che erano previsti a sud del San Bernardino.
‘Rivalutate la decisione’
Firmata dal presidente Christian De Tann, la missiva chiede al presidente e capodipartimento delle Costruzioni, Mario Cavigelli, di chiarire i motivi che hanno portato alla decisione di “attuare misure così importanti anche nella nostra regione” e di rivalutare la decisione, così da poter evitare conseguenze di carattere strutturale sull’economia e importanti perdite finanziarie agli enti pubblici. Sempre secondo le informazioni della ‘Rsi’, la decisione è stata adottata dal governo sulla base di un sospetto di accordo tra le imprese. I lavori congelati concernenti opere da capomastro hanno un valore di alcuni milioni di franchi.