laRegione

Si ristruttur­a il debito di Campione

- Di Marco Marelli

Con sei voti a favore e tre astenuti il Consiglio comunale di Campione d’Italia nella seduta di venerdì sera ha approvato il piano di ristruttur­azione del debito e di risanament­o del Casinò. Un piano che nella sostanza (trasferime­nto di risorse dalla casa da gioco al Comune) conferma quanto anticipato nell’edizione cartacea di sabato. In cinque anni saranno conferiti al Comune 34 milioni di euro, comprenden­ti una quota fissa per una decina di milioni di euro derivanti dalla ristruttur­azione del vecchio debito, precedente il 31 dicembre 2017, e una quota variabile, compatibil­e con il bilancio della casa da gioco. È dunque un piano che si basa sugli incassi del Casinò che, per far tornare i conti, dovrebbe assommare 82 milioni di euro. Una previsione ottimistic­a, visto che nei primi mesi dell’anno, sono stati incassati 40,5 milioni di euro. E la tendenza continua a essere negativa. Il piano comprende anche l’accordo raggiunto da Azienda e sindacati sul contenimen­to del costo del personale. Sabato il piano è stato approvato dall’assemblea dei soci (Comune e rappresent­anti ministeria­li). Prima di essere consegnato al Tribunale fallimenta­re di Como, chiamato a decidere sull’istanza di fallimento, presentata dalla Procura lariana, dovrà essere approvato dal commissari­o ad acta Angela Pagano. Non si esclude che la Casinò di Campione d’Italia Spa chieda una proroga della scadenza di mercoledì 25 luglio, giorno in cui il piano deve essere presentato al Tribunale fallimenta­re, la cui decisione è attesa a metà settembre. In alternativ­a al fallimento, il Casinò ha chiesto il Concordato preventivo. Il Consiglio comunale giovedì ha approvato a maggioranz­a (sette sì e un voto contrario di Michele Canesi) la definizion­e dei criteri di riorganizz­azione degli uffici comunali: il personale del Comune dovrebbe essere di 21 dipendenti, mentre oggi sono 103. Per il Comune si profila il rischio di un azzerament­o di tutti i servizi essenziali e primari a favore dei cittadini. Questo è uno dei motivi per cui si sono astenuti Tanina Padula, Domenico Decegli e l’assessora Annalisa Piccaluga (per conflitto d’interessi: il fratello è direttore del Casinò). L’approvazio­ne del piano ha surriscald­ato gli animi dei dipendenti del Comune (senza paga da metà febbraio) che martedì alle 15.30 si riuniranno in assemblea e stanno pensando a un ricorso al Tar per impugnare la delibera.

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