laRegione

Il Lugano fa la voce grossa

In gol dopo 4’, e sullo 0-2 al 39’, i bianconeri resistono con ordine e disciplina al tentativo di ritorno del Sion

- Dall’inviato Sebastiano Storelli

Sion – Se il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” avesse anche solo un fondo di verità, la stagione del Lugano potrebbe andare al di là delle più rosee aspettativ­e. Uscire dal Tourbillon con tre punti in saccoccia è sempre impresa che il più delle volte non riesce, a maggior ragione alla prima di campionato e contro un avversario desideroso di lasciarsi alle spalle la deludente e tribolata ultima stagione. E invece, per la seconda volta consecutiv­a il Lugano se ne va dal Vallese con la posta piena e con pieno merito. È vero, a ben guardare a fare la partita è stato il Sion, ma con tanto possesso palla e poche concrete occasioni per impensieri­re Baumann. L’estremo difensore bianconero, alla prima in Super League, ha dovuto intervenir­e per davvero una sola volta, andando a deviare alla grande un colpo di testa ravvicinat­o di Kasami. Per il resto il Lugano, criticato dopo la sconfitta con l’Inter per una fase difensiva apparsa lacunosa, non ha concesso praticamen­te nulla, lasciando ai padroni di casa la miseria di quattro conclusion­i nello specchio (tre delle quali di normale amministra­zione). L’impostazio­ne della sfida è stata chiarament­e condiziona­ta dal gol d’apertura, firmato da Mihajlovic dopo appena 4’: il Lugano si è subito trovato nell’esigenza di dover difendere il risultato e lo ha fatto con ordine, disciplina e sacrificio, all’immagine della coppia centrale Golemic-Daprelà, più volte immolatasi sulle conclusion­i (anche a botta sicura) dei vallesani. Lo 0-2 trovato ancor prima della pausa sull’asse Crnigoj-palo-Daprelà (da rimarcare la freddezza del difensore nell’evitare il portiere) non ha fatto che accentuare la piega tattica presa dalla sfida, ma soltanto il rigore fischiato a Golemic al 73’ per fallo di mano (lui afferma di essere stato colpito al capo) ha permesso ai padroni di casa di sperare concretame­nte nella possibilit­à della clamorosa rimonta. Peccato solo che i bianconeri non siano riusciti ad avere una migliore gestione delle riparten-

ze, perché le possibilit­à di chiudere definitiva­mente la sfida ci sono state (una grossissim­a sui piedi di Ceesay). Il Lugano ha dunque vinto la partita inaugurale della stagione (per la prima volta dal ritorno in Super League), mettendo in pratica quanto mostrato dal recente Mondiale: compattezz­a e ripartenze. Una tattica che i bianconeri hanno dimostrato di saper interpreta­re molto bene. Rimane da vedere cosa cambierà quando a prendere in mano le redini del gioco dovranno essere gli uomini di Abascal. Per il momento, va molto bene così...

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KEYSTONE Senza parole. E Maisonnial, probabilme­nte, non è il solo

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