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Il bicchiere mezzo pieno

Il Vaduz è cinico e al Chiasso segna due gol su palla ferma. Il tecnico: ‘Siamo giovani, dobbiamo fare esperienza’.

- Di Emiliano Rossi

«Siamo una squadra giovane, dobbiamo fare esperienza, lavorando, per limare i nostri errori. Loro hanno sfruttato il fatto di avere più esperienza». Ecco, condensate, le parole di chi parla, tra la delusione per il risultato e il bicchiere mezzo pieno, nel finale di Chiasso-Vaduz. Un Leitmotiv già sentito a lungo dalle parti del Riva IV, e che si teme accompagne­rà ancora la squadra. I rossoblù hanno puntato ancora una volta, per convinzion­e e per necessità, su molti ragazzi talentuosi, che hanno disputato un buon primo tempo e sono calati nella ripresa, soprattutt­o dopo aver subito la seconda rete su una situazione di palla ferma. «Incassare due reti su punizione e calcio d’angolo è un pugno nello stomaco per qualsiasi allenatore» ha commentato il debuttante Alessandro Mangiarrat­ti. Dopo 17’, una punizione non irresistib­ile (e anche deviata) di Gajic, ha aperto a sorpresa la sfida, dopo un quarto d’ora della ripresa su calcio d’angolo Wieser è sbucato alle spalle dei difensori mettendo alle spalle di Mossi. Dopo la prima rete, un’azione manovrata e partita da dietro ha fatto sì che Padula, rientrato dal Monza, mettesse in condizione Josipovic di pareggiare con un rasoterra. Un gol meritato per un Chiasso che, aggiustato il tiro dopo qualche timore iniziale, stava facendo la partita. Anzi, dopo il pareggio l’occasione migliore è capitata a Michele Monighetti, il resto lo ha fatto il cinismo di un Vaduz non irresistib­ile. Il 2-1 è parso la svolta della partita, Mangiarrat­ti spiega che «siamo comunque stati bravi a non disunirci, dato che loro sono molto forti in contropied­e. Il 3-1 ha un po’ chiuso la sfida, anche se abbiamo avuto delle occasioni fino alla fine: una rete, comunque, evitabile», un cross all’indietro per il libero Von Niederhäus­ern.

I ragazzi di Mangiarrat­ti hanno disputato un buon primo tempo, ma poi sono calati nella seconda parte di gara

«Siamo, appunto, giovani, pur se questa non è una scusante. Ce la siamo giocata alla pari con una squadra che ha delle qualità, se è

vero che in Europa League ha eliminato una formazione come il Levsky Sofia. Mi auguro che nelle prossime sfide potremo avere quella precisione in più» ha aggiunto il mister. Il quale ritiene i due attaccanti Milinceau e Josipovic complement­ari. Il

primo non ha mostrato grandi cose, mentre fra i nuovi è piaciuto il giocatore classe 1996 Malinowsky. «Dobbiamo aiutare di più le due punte: da parte loro hanno svolto un grande lavoro, sia difensivam­ente che offensivam­ente, vanno serviti di più. Ci hanno lasciato giocare più di quello che mi aspettavo, in certi frangenti eravamo troppo lunghi e bassi», ha osservato invece Monighetti. Da segnalare che il Vaduz ha reclamato un rigore su un presunto fallo di Rey.

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TI-PRESS/D.AGOSTA Zoran Josipovic, l’autore del provvisori­o pareggio rossoblù

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