Losone, privatizzazione confermata
Ocst e Vpod criticano il Municipio per la scelta relativa al servizio di pulizia
Nel novembre del 2017, il caso delle quattro donne addette alle pulizie licenziate dal Comune di Losone ebbe ampia eco. Domiciliate a Losone, con famiglia e figli agli studi, al loro lavoro si preferì la privatizzazione del servizio con il solo intento – secondo le comunicazioni interne del Comune – di razionalizzare l’uso delle risorse. Oltre alla raccolta di firme tra i cittadini losonesi (più di mille) contro la decisione, si erano aggiunte le richieste della Commissione del personale e delle organizzazioni sindacali Ocst e Vpod. Ieri, in un comunicato a firma congiunta, Ocst e Vpod informano sull’invio da parte del Municipio di Losone di una lettera alla Commissione interna del personale, nella quale si conferma “di non voler rivedere la sua decisione e di aver già intrapreso la gara d’appalto per esternalizzare il servizio pulizie”. Le organizzazioni sindacali comunicano che al concorso sono state invitate solo 5 aziende ed esprimono a questo proposito la propria perplessità. “Inoltre – si legge –, il Municipio all’interno dello scritto inviato alla Commissione del personale parla di un non chiaro piano sociale che garantirebbe eventuali differenze salariali per un limitato periodo di tempo”. Questa scelta è vista da Ocst e Vpod come “una chiara e palese mancanza di rispetto del personale che non ha ancora avuto ad oggi modo di incontrare il datore di lavoro insieme alle proprie organizzazioni sindacali”, e come un atteggiamento “vergognoso e antidemocratico”, nei confronti “di più di mille cittadini e dei suoi dipendenti”. I sindacati rimarcano che “le privatizzazioni in questo cantone, ma soprattutto in questa regione, hanno già creato vari malfunzionamenti che hanno imposto retromarce strategiche volte a garantire la qualità dei servizi (Servizio pulizie Comune Locarno, Servizio rifiuti Comune di Brissago)” e chiedono che il Municipio di Losone incontri finalmente le lavoratrici coinvolte insieme ai loro rappresentanti sindacali. Il Municipio ha previsto l’attuazione di un piano sociale che prevede l’obbligo dell’impresa assuntrice di riassumere alle proprie dipendenze tutto il personale attualmente impiegato, garantendo almeno lo stesso grado di occupazione nonché la garanzia per tre anni di percepire lo stesso ammontare di stipendio (il Comune si assume la differenza tra lo stipendio attuale e quello riconosciuto dall’impresa assuntrice).