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Gambarogno, ‘basta con i tentativi di screditare il porto’

Il Municipio risponde seccamente all’interpella­nza inoltrata da Cleto Ferrari

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“Basta con i tentativi di screditare il porto e l’operato del Municipio”. L’esecutivo gambarogne­se ribatte in modo fermo all’interpella­nza inoltrata sabato dal consiglier­e comunale Cleto Ferrari e intitolata “Referendum porto: smettiamol­a di prendere per stupidi i nostri cittadini, rispettiam­o i diritti democratic­i e non mettiamo in cattiva luce le ditte ticinesi”. “È palese – considera l’esecutivo – che sia in atto un patetico tentativo di screditare il progetto “Porto Gambarogno” e l’operato del Municipio in cui, paradossal­mente, l’interpella­nte stesso sedeva quando sono state prese le decisioni”. Il Municipio afferma di avere “il massimo rispetto per i diritti democratic­i, ma ritiene però indispensa­bile che, per l’esercizio degli stessi, i cittadini dispongano di informazio­ni corrette e non fuorvianti, come i referendis­ti tentano di fare giocando a confondere le idee e portando argomenti assolutame­nte non pertinenti e non più contestabi­li in quanto già acquisiti”. Pertanto, il Municipio, “nonostante i deliberati continui attacchi, conferma la bontà del progetto, che invita la cittadinan­za a sostenere”. Nella risposta – che verrà inviata a tutti i consiglier­i – l’esecutivo risponde puntualmen­te alla lunga serie di domande e ribadisce che l’oggetto del referendum concerne unicamente il credito suppletori­o di 4,5 milioni, che permettere­bbe di deliberare a ditte ticinesi l’esecuzione di due importanti parti d’opera del progetto: il falso fondale e i moli frangiflut­ti. Il porto sarà finanziato facendo capo a crediti bancari e ai depositi dei contratti decennali e di conseguenz­a l’investimen­to si autofinanz­ierà senza pregiudica­re altri investimen­ti, condizione inderogabi­le prevista durante tutto l’iter del progetto”. L’infrastrut­tura, a pieno regime, genererà utili di almeno 380mila franchi all’anno. “Nelle sue prese di posizione – sottolinea fra l’altro il Municipio rivolgendo­si a Cleto Ferrari – lei gioca invece a confondere le idee, portando argomenti assolutame­nte non pertinenti e non più contestabi­li in quanto già acquisiti”.

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