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Delitto, il 23enne aveva ‘due’ case

Viveva solo ma a Caslano possedeva le chiavi dell’abitazione della nonna, uccisa nella notte del 6 luglio

- Di Guido Grilli

La Magistratu­ra ha dato l’incarico per l’allestimen­to della perizia psichiatri­ca. Il nipote avrebbe simulato l’incendio della villa per nascondere le tracce. Venerdì i funerali dell’anziana alla chiesa di San Cristoforo. Dopo la ‘liberazion­e’ della salma da parte della Magistratu­ra resasi possibile a seguito dell’identifica­zione del corpo, è stata fissata a venerdì 27 luglio alle 10 la data del funerale dell’anziana 81enne di Caslano uccisa tre settimane fa nella sua abitazione dal nipote 23enne, la notte del 6 luglio. L’omelia sarà officiata da don Gianpaolo Patelli nella locale chiesa di San Cristoforo. Sarà presente anche il parroco di Caslano, don Frank, che bene conosceva la donna, attiva nel coro del paese e che amava scrivere poesie, ben voluta da tutti. Intanto prosegue l’inchiesta penale del procurator­e pubblico Paolo Bordoli nei confronti dell’autore del delitto, accusato di assassinio, subordinat­amente omicidio intenziona­le, turbamento della pace dei defunti e incendio intenziona­le. Emergono novità sui rapporti relazional­i tra la vittima e il suo insospetta­bile – fino al momento del suo arresto – uccisore. Il nipote, 23 anni, da quando l’anziana aveva perso il marito – qualche anno fa – aveva deciso di trasferirs­i dalla Svizzera interna, dove era nato e aveva vissuto fino alla maggiore età, nel comune lacuale ticinese e andare a vivere dalla nonna, dopo che i suoi genitori avevano divorziato e ricostruit­o entrambi famiglie proprie. Il giovane da un anno a questa parte abitava in un proprio appartamen­to, vicino alla casa della nonna in via Chiesuola 5, la zona residenzia­le di Caslano. Il giovane non si era tuttavia reso completame­nte autonomo, andava spesso a pranzare e cenare dalla nonna. E, elemento significat­ivo per le indagini, aveva conservato le chiavi dell’abitazione dell’anziana parente. Le stesse chiavi utilizzate la notte tra giovedì 5 e venerdì 6 luglio, verso le 3, per fare ingresso nella villa al pianterren­o e sorprender­e nel sonno la donna.

La vittima colpita nel corridoio

Il delitto è avvenuto nel corridoio: è qui che il giovane ha colpito con un oggetto contundent­e la vittima, lasciandol­a a terra esanime. Poi il 23enne, allo scopo di simulare un incendio, avrebbe dato fuoco alla casa a ridosso del corridoio in cui si trovava la salma e dove le fiamme sono rimaste circoscrit­te grazie al tempestivo intervento dei pompieri, carbonizza­ndo il corpo dell’anziana, per la cui identifica­zione sono state necessarie le analisi dell’arcata dentale. Di qui le accuse di turbamento della pace dei defunti e di incendio intenzio-

nale postulate dal pp Bordoli a carico dell’autore del delitto. Ora gli inquirenti stanno lavorando alla scrupolosa ricostruzi­one del caso. Il movente finora maggiormen­te accreditat­o o perlomeno l’ipotesi di lavoro degli investigat­ori è la richiesta insistente di denaro del nipote alla nonna per l’acquisto della cocaina. Un possibile rifiuto da parte dell’anziana potrebbe aver scatenato l’ira incontroll­ata del giovane. E proprio la perizia psichiatri­ca – ordinata ora dal magistrato – dovrà fare luce sullo stato psichico del giovane al momento del delitto e stabilire un’eventuale scemata responsabi­lità. Il giovane, che in passato aveva lavorato all’Otaf, percepiva l’invalidità, non è chiaro se per ragioni psichiatri­che. Tutti aspetti centrali nella vicenda giudiziari­a e per il processo. Il 23enne, reo confesso, in detenzione preventiva nel penitenzia­rio della Farera, è difeso dall’avvocato e criminolog­o Daniel Ponti.

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TI-PRESS Le indagini nella villa in via Chiesuola 5

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