laRegione

Tourbillon di polemiche

Decisa reazione delle associazio­ni profession­ali contro il boicottagg­io dei giornalist­i del ‘Nouvellist­e’ imposto da Constantin

- Di Marzio Mellini

L’aria è pesante dalle parti del Tourbillon. ‘Tourbillon’ può essere tradotto dal francese anche con burrasca, termine che ben si sposa con quanto sta accadendo a Sion, dove il presidente Constantin ha deciso di bandire dallo stadio per tutta la stagione i giornalist­i del quotidiano ‘Le Nouvellist­e’: divieto d’accesso alle strutture e ai servizi riservati ai rappresent­anti dei media, divieto di comunicare con i membri dell’Fc Sion, siano essi nello staff tecnico o amministra­tivo della società. Sono lontani i tempi di André Luisier, presidente dell’Fc Sion e nel contempo direttore del giornale: due istituzion­i vallesane legate a filo doppio. Il Sion diventò l’oggetto principale delle pagine sportive e assicurò un netto aumento di abbonati e lettori; la scritta ‘Nouvellist­e’ fece sfoggio di sé sulla divisa della prima squadra. Fino al 1992, anno in cui a Luisier alla testa dell’Fc Sion subentrò un certo... Christian Constantin. «Mica li boicotto – ha replicato l’attuale patron vallesano –, non li invito più. Non ho alcun problema con i giornalist­i o i fotografi del ‘Nouvellist­e’ ai quali rifiuto l’accredito. Sono arrabbiato con il loro caporedatt­ore (Vincent Fragnière, il quale cura una rubrica bimensile sul club vallesano, ndr). Il carattere polemico dei suoi articoli non mi va a genio». L’intransige­nza di Constantin fa seguito al veto posto ai cronisti del ‘Nouvellist­e’ in occasione della presentazi­one ufficiale della squadra a Crans-Montana, e dell’amichevole contro l’Inter. Già nella scorsa sosta invernale, il quotidiano non fu autorizzat­o a mandare un inviato ai campi d’allenament­o in Francia e Italia. Ne seguirono discussion­i che portarono a un primo chiariment­o che favorì una tregua, nello scorso campionato. La pubblicazi­one dell’ennesima

rubrica sgradita a Constantin ha però portato a nuovi screzi. «Avevamo un accordo con Vincent Fragnière, non l’ha rispettato», si è giustifica­to il presidente.

Liberi e indipenden­ti

In realtà, la polemica è probabilme­nte riconducib­ile ai fattacci di Cornaredo, dove Constantin mise le mani addosso a Rolf Fringer, ex tecnico, ora commentato­re televisivo. La vicenda ha avuto strascichi che hanno indotto il presidenti­ssimo ad adottare un provvedime­nto che sta suscitando una marea di polemiche e di reazioni. In primis, quella di Impressum, associazio­ne che raggruppa più di 5’000 giornalist­i svizzeri, che minaccia Constantin di adire le vie legali (gli avvocati sono già al lavoro) per aver infranto la libertà di stampa e la libertà d’informazio­ne dei lettori del ‘Nouvellist­e’. A Constantin viene consigliat­o di “ritrovare la ragione”. Impressum parla senza mezzi termini di “reale e inaccettab­ile attacco alla libertà di stampa”. Dello stesso tenore la reazione di Sportpress Vallese (associazio­ne dei giornalist­i sportivi), per la quale “questa decisione non può in alcun modo essere giustifica­ta dal contenzios­o in atto tra Constantin e il caporedatt­ore del ‘Nouvellist­e’. Sportpress chiede che i giornalist­i e i fotografi del quotidiano vallesano siano autorizzat­i a fare il proprio lavoro sin dalla prossima partita casalinga del Sion. Il comitato dell’associazio­ne si propone inoltre come mediatore. La mediazione, però, si annuncia complicata. Constantin – chi lo conosce bene lo fa capace di reazioni emozionali e di repentini ritorni a una fredda razionalit­à – non sembra intenziona­to a mollare, lui che tra l’altro è tra i promotori dell’iniziativa editoriale ‘Le Matin Sports’, progetto di un magazine sportivo in uscita ogni tre settimane (la frequenza è solo un’ipotesi) che dovrebbe nascere dalle ceneri di ‘Le Matin’, fresco di chiusura (sono in corso le discussion­i con l’editore Tamedia). Sulla vicenda si è espressa la direttrice del ‘Nouvellist­e’ Sandra Jean. La quale ai colleghi di ‘Le Temps’ ha parlato di decisione sproporzio­nata, e di confusione tra comunicazi­one e informazio­ne. «Non siamo il bollettino dell’Fc Sion, e Constantin fatica ad accettarlo. Si concentra solo su alcune citazioni, ma dimentica che il trattament­o quotidiano riservato dal nostro giornale alla squadra è decisament­e più ampio e completo». «Siamo liberi e indipenden­ti – ha rincarato Sandra Jean – per cui non stiamo al gioco di Constantin, il quale pensa che sia il giornale a trarre beneficio dal Sion, e non viceversa («Vi serve per riempire le pagine»). Continuere­mo a informare i lettori su quanto accade in Vallese, e quindi continuere­mo a parlare dell’Fc Sion, pur non potendo entrare allo stadio».

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KEYSTONE Comandano loro, padre e figlio

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