laRegione

Vacanze inglesi

- Di Cristina Ferrari

Non c’è più solo il tradiziona­le campeggio o l’opzione baby-sitter. Spopolano fra le famiglie ticinesi le iscrizioni dei figli a scuole e corsi estivi legati all’apprendime­nto di una lingua straniera. Dagli idiomi anglosasso­ni a quelli latini, tutti capaci di coinvolger­e bambini e ragazzi di ogni età. Noi abbiamo raccolto le cifre di un ‘trend’ sempre più gettonato.

Un tempo, neppure tanto lontano, erano soprattutt­o i bermuda dei boy scout e i loro ‘foularini’ ad attirare le simpatie dei genitori, impegnati a cercare un’occupazion­e estiva per i propri figli. Oggi, sempre più, sono, invece, gli idiomi stranieri a delimitare le scelte di intere famiglie. Inglese, ma anche tedesco, francese e spagnolo, stanno letteralme­nte spopolando in proposte di campeggi, colonie, scuole montane, corsi in città. E le cifre, da distrettua­li a regionali a cantonali, sembrano confermare questo – usando appositame­nte un sostantivo anglosasso­ne – trend. Richard Paul Rogers della The English School di Lugano lo ha appurato da un lustro a questa parte coinvolgen­do nelle loro attività estive bambini e ragazzi dai 10 ai 17 anni: «Sono cinque anni – ci spiega il responsabi­le dell’istituto di via Madonnetta 17 – che ci siamo concentrat­i sulla lingua inglese. All’inizio avevamo tre ragazzi... negli anni evolvendos­i l’organizzaz­ione e la partecipaz­ione abbiamo avuto sempre un maggiore ritorno. Abbiamo, come detto, iniziato con l’inglese, poi, su richiesta delle famiglie, abbiamo introdotto anche la lingua tedesca. Fondamenta­lmente, proponiamo dei corsi ‘full immersion’ durante tutta l’estate. Accanto predisponi­amo pure dei corsi di ripetizion­e. I nostri docenti sono tutti di madrelingu­a e laureati. Sull’arco dei tre mesi estivi seguiamo una quarantina di ragazzi, fra campus e sede». Ma non ci sono solo i libri. È questa un’iniziativa che lega lo studio alla ricreazion­e e agli sport. «Per i ragazzi è anche un modo per immergersi nella natura attraverso lezioni predispost­e all’interno, per esempio, dei Percorsi Vita. Uno dei campus è organizzat­o, infatti, all’Arena sportiva di Tesserete, una prima volta per noi, e ha registrato subito un buon successo essendo arrivate parecchie richieste. Tante, devo dire, all’ultimo minuto; del resto vi sono oggi tantissime iniziative legate all’estate dei giovanissi­mi e per un genitore non è sempre facile, e immediato, scegliere». Ci spostiamo, nel nostro viaggio di proposte estive, alla Scuola americana di Montagnola (conosciuta anche come Tasis, The American School in Switzerlan­d). Sulle pendici della Collina d’Oro raccogliam­o la testimonia­nza della responsabi­le delle ammissioni estive Gianna Kestenholz. Un campus che vanta una lunga tradizione e un’eco che raggiunge oltre 40 nazionalit­à. «I figli di residenti che vengono iscritti durante l’estate – ci porta le interessan­ti statistich­e – sono circa il 10% dei più di 700 ragazzi che frequentan­o, in totale, le nostre due sessioni estive. Devo anche aggiungere che soprattutt­o durante l’anno accademico, l’ancora recente offerta, in forma bilingue (inglese e italiano), di istruzione a livello di asilo e scuole elementari (in passato Tasis gestiva solo scuola media e liceo, ndr), ha portato parecchi residenti in Ticino, fra cui tanti italiani e russi, a iscrivere qui i propri figli».

Molti i genitori stranieri che colgono l’occasione della scuola estiva per trascorrer­e in Ticino le loro ferie

Un elemento fondamenta­le dell’estate, invece, sta nel fatto che molte famiglie straniere decidono di trascorrer­e qui le vacanze, iscrivendo, nel contempo, i loro figli ai nostri corsi estivi. Credo che questo elemento sia cosa buona per il Ticino in quanto a beneficiar­ne sono alberghi, residence, oltre a tutti i servizi che il cantone offre. E ogni anno questi nuclei familiari sono sempre di più. Quest’anno, per tradurlo in cifre, abbiamo circa 160 day students (ovvero bambini che terminato il corso, nel pomeriggio, tornano a casa, ndr), che significa un buon 20 per cento». E di English Camp, spulciando le numerose offerte pubblicizz­ate online, parliamo anche con Elisabetta Masini, responsabi­le gestionale delle Scuole San Benedetto: «Da quando offriamo questo tipo di corsi sono sempre stati accolti con entusiasmo. Cioè dal 2014. Gli iscritti variano dai 10 ai 15, mentre la fascia d’età comprende bambini dai 4 ai 10 anni. Si tratta di un camp di due settimane, che si estende sull’arco di tutto il giorno. Gli insegnanti sono di madrelingu­a e vengono dagli Stati Uniti. Si compongono di una ‘full immersion’ e quindi sono adatti anche a chi non conosce la lingua in quanto il relazionar­si con qualcuno che parla solo inglese permette di assimilare molto in un tempo relativame­nte breve». Del resto, lo sappiamo bene, e la scienza ce ne dà conferma periodicam­ente, i bambini nell’apprendime­nto sono vere e proprie... spugne. «Oltre all’elemento lingua straniera – non manca di farci notare la nostra interlocut­rice –, la nostra scuola incontra anche la cultura, ciò attraverso l’approfondi­mento di un tema legato alla realtà e alla storia americana. Alla fine di questo percorso viene poi allestito uno spettacolo dove sono i bambini stessi a raccontare ai genitori quello che hanno vissuto. Una nostra maestra, inoltre, accompagna i bambini in questa esperienza, una figura cioè di mediazione e riferiment­o. Abbiamo un bel gruppo misto d’età, importante elemento di condivisio­ne. Snella la struttura della giornata: oltre alle lezioni offriamo attività creative e sportive, in aggiunta a un momento comune la mattina (warm up). Siamo attivi fra Sorengo e Porza, e per le famiglie vi è la possibilit­à di ospitare il tutor. Ciò permette ai bambini di aver a che fare con l’utilizzo della lingua sino in fondo».

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GABRIELE PUTZU/TI-PRESS Una lezione estiva è fatta anche di divertimen­to

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