Vacanze inglesi
Non c’è più solo il tradizionale campeggio o l’opzione baby-sitter. Spopolano fra le famiglie ticinesi le iscrizioni dei figli a scuole e corsi estivi legati all’apprendimento di una lingua straniera. Dagli idiomi anglosassoni a quelli latini, tutti capaci di coinvolgere bambini e ragazzi di ogni età. Noi abbiamo raccolto le cifre di un ‘trend’ sempre più gettonato.
Un tempo, neppure tanto lontano, erano soprattutto i bermuda dei boy scout e i loro ‘foularini’ ad attirare le simpatie dei genitori, impegnati a cercare un’occupazione estiva per i propri figli. Oggi, sempre più, sono, invece, gli idiomi stranieri a delimitare le scelte di intere famiglie. Inglese, ma anche tedesco, francese e spagnolo, stanno letteralmente spopolando in proposte di campeggi, colonie, scuole montane, corsi in città. E le cifre, da distrettuali a regionali a cantonali, sembrano confermare questo – usando appositamente un sostantivo anglosassone – trend. Richard Paul Rogers della The English School di Lugano lo ha appurato da un lustro a questa parte coinvolgendo nelle loro attività estive bambini e ragazzi dai 10 ai 17 anni: «Sono cinque anni – ci spiega il responsabile dell’istituto di via Madonnetta 17 – che ci siamo concentrati sulla lingua inglese. All’inizio avevamo tre ragazzi... negli anni evolvendosi l’organizzazione e la partecipazione abbiamo avuto sempre un maggiore ritorno. Abbiamo, come detto, iniziato con l’inglese, poi, su richiesta delle famiglie, abbiamo introdotto anche la lingua tedesca. Fondamentalmente, proponiamo dei corsi ‘full immersion’ durante tutta l’estate. Accanto predisponiamo pure dei corsi di ripetizione. I nostri docenti sono tutti di madrelingua e laureati. Sull’arco dei tre mesi estivi seguiamo una quarantina di ragazzi, fra campus e sede». Ma non ci sono solo i libri. È questa un’iniziativa che lega lo studio alla ricreazione e agli sport. «Per i ragazzi è anche un modo per immergersi nella natura attraverso lezioni predisposte all’interno, per esempio, dei Percorsi Vita. Uno dei campus è organizzato, infatti, all’Arena sportiva di Tesserete, una prima volta per noi, e ha registrato subito un buon successo essendo arrivate parecchie richieste. Tante, devo dire, all’ultimo minuto; del resto vi sono oggi tantissime iniziative legate all’estate dei giovanissimi e per un genitore non è sempre facile, e immediato, scegliere». Ci spostiamo, nel nostro viaggio di proposte estive, alla Scuola americana di Montagnola (conosciuta anche come Tasis, The American School in Switzerland). Sulle pendici della Collina d’Oro raccogliamo la testimonianza della responsabile delle ammissioni estive Gianna Kestenholz. Un campus che vanta una lunga tradizione e un’eco che raggiunge oltre 40 nazionalità. «I figli di residenti che vengono iscritti durante l’estate – ci porta le interessanti statistiche – sono circa il 10% dei più di 700 ragazzi che frequentano, in totale, le nostre due sessioni estive. Devo anche aggiungere che soprattutto durante l’anno accademico, l’ancora recente offerta, in forma bilingue (inglese e italiano), di istruzione a livello di asilo e scuole elementari (in passato Tasis gestiva solo scuola media e liceo, ndr), ha portato parecchi residenti in Ticino, fra cui tanti italiani e russi, a iscrivere qui i propri figli».
Molti i genitori stranieri che colgono l’occasione della scuola estiva per trascorrere in Ticino le loro ferie
Un elemento fondamentale dell’estate, invece, sta nel fatto che molte famiglie straniere decidono di trascorrere qui le vacanze, iscrivendo, nel contempo, i loro figli ai nostri corsi estivi. Credo che questo elemento sia cosa buona per il Ticino in quanto a beneficiarne sono alberghi, residence, oltre a tutti i servizi che il cantone offre. E ogni anno questi nuclei familiari sono sempre di più. Quest’anno, per tradurlo in cifre, abbiamo circa 160 day students (ovvero bambini che terminato il corso, nel pomeriggio, tornano a casa, ndr), che significa un buon 20 per cento». E di English Camp, spulciando le numerose offerte pubblicizzate online, parliamo anche con Elisabetta Masini, responsabile gestionale delle Scuole San Benedetto: «Da quando offriamo questo tipo di corsi sono sempre stati accolti con entusiasmo. Cioè dal 2014. Gli iscritti variano dai 10 ai 15, mentre la fascia d’età comprende bambini dai 4 ai 10 anni. Si tratta di un camp di due settimane, che si estende sull’arco di tutto il giorno. Gli insegnanti sono di madrelingua e vengono dagli Stati Uniti. Si compongono di una ‘full immersion’ e quindi sono adatti anche a chi non conosce la lingua in quanto il relazionarsi con qualcuno che parla solo inglese permette di assimilare molto in un tempo relativamente breve». Del resto, lo sappiamo bene, e la scienza ce ne dà conferma periodicamente, i bambini nell’apprendimento sono vere e proprie... spugne. «Oltre all’elemento lingua straniera – non manca di farci notare la nostra interlocutrice –, la nostra scuola incontra anche la cultura, ciò attraverso l’approfondimento di un tema legato alla realtà e alla storia americana. Alla fine di questo percorso viene poi allestito uno spettacolo dove sono i bambini stessi a raccontare ai genitori quello che hanno vissuto. Una nostra maestra, inoltre, accompagna i bambini in questa esperienza, una figura cioè di mediazione e riferimento. Abbiamo un bel gruppo misto d’età, importante elemento di condivisione. Snella la struttura della giornata: oltre alle lezioni offriamo attività creative e sportive, in aggiunta a un momento comune la mattina (warm up). Siamo attivi fra Sorengo e Porza, e per le famiglie vi è la possibilità di ospitare il tutor. Ciò permette ai bambini di aver a che fare con l’utilizzo della lingua sino in fondo».