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Chi di tweet ferisce... Trump nel mirino di Mueller: ostruzione della giustizia nel Russiagate?

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Washington – Molti dei suoi più stretti collaborat­ori glielo vanno ripetendo da sempre: attenzione a twittare su tutto ciò che riguarda il Russiagate perché potrebbe diventare un boomerang. Ma Donald Trump, incurante delle implicazio­ni legali, è come al solito andato dritto per la sua strada, continuand­o ad utilizzare Twitter come una spada per colpire i suoi avversari, veri o presunti. Così i violenti attacchi contro l’ex capo dell’Fbi James Comey e il ministro della Giustizia Jeff Sessions sono ora finiti nel mirino del procurator­e speciale Robert Mueller. L’ipotesi è quella di vere e proprie intimidazi­oni a due testimoni chiave delle indagini, per influenzar­e il loro corso. In una sola espression­e: ostruzione della giustizia. Gli uomini di Mueller da tempo indagano su una possibile ostruzione della giustizia messa in atto da Trump per affossare quella che ha sempre definito una «caccia alle streghe» senza alcun fondamento, quelle indagini tese ad appurare se ci siano stati legami tra la campagna presidenzi­ale del tycoon e Mosca al fine di influenzar­e l’esito delle elezioni presidenzi­ali del 2016. In pratica Mueller vuole appurare se ci sia un nesso tra l’attività su Twitter e altri episodi, come il pressing personale su Comey, Sessions e altri responsabi­li dell’amministra­zione, o le dichiarazi­oni fuorvianti della Casa Bianca, oltre ai numerosi attacchi pubblici all’ex capo dell’Fbi e al ministro della Giustizia e alla possibile offerta di grazia a personaggi indagati in cambio del silenzio.

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