‘Bozza verde’ A2-A13, due mezzi ‘sì’
Una galleria artificiale a 4 corsie tra il sottopassaggio AlpTransit di Camorino e il raccordo all’area industriale e commerciale di S. Antonino; lo snodo tra il nuovo collegamento e la rete viaria esistente tra S. Antonino e Cadenazzo; una galleria naturale a due canne di una corsia di percorrenza ed una corsia di emergenza ciascuna che aggira Cadenazzo, Contone e Quartino; lo snodo tra il nuovo collegamento e la rete viaria esistente a ovest di Quartino; l’attraversamento della linea ferroviaria Bellinzona-Luino e del fiume Ticino con 4 corsie. È il contenuto della ‘Bozza verde’ di collegamento A2-A13 messo in consultazione dal Dipartimento del territorio, sulla quale da tempo si pronunciano associazioni e forze politiche. I Verdi del Ticino la sottoscriveranno, pur “turandosi il naso” per “il compromesso politico da cui è scaturita”. Nel ritenere che questa variante sia “la meno invasiva per quanto concerne la conservazione del Piano di Magadino” e permetta “di salvaguardare enormi superfici di terreno agricolo”, i Verdi denunciano una “deludente mancanza di visione” dovuta al voler continuare “a considerare l’automobile come la soluzione prioritaria per assicurare il trasporto individuale”. Meglio sarebbe stato “puntare esclusivamente sul trasferimento degli spostamenti sul mezzo pubblico, anche per sfruttare al meglio i notevoli vantaggi della realizzazione del tunnel AlpTransit del Ceneri”. Nell’auspicarsi più ambizione in questo senso all’interno dei Piani di agglomerato del Locarnese e del Bellinzonese, i Verdi chiedono limitazioni di velocità, soprattutto all’interno dei nuclei, viste “le pesanti esternalità del nuovo collegamento veloce”. Ritengono, infine, che il terreno agricolo sacrificato per la realizzazione del progetto sia compensato “in maniera integrale come previsto dalla legislazione federale”. Un occhio particolare all’agricoltura arriva pure dall’Associazione per un Piano di Magadino a misura d’uomo (Apm, primo firmatario il presidente Renzo Cattori), che reputa la ‘Bozza verde’ un documento “diligente, estetico, ben presentato, pulito”, ma oggetto di perplessità in merito alla metodologia adottata, “non sufficientemente scientifica”. La critica verte sull’aver dato per scontato l’inserimento sul Piano di tre nuove strutture: aeroporto, autostrada Giubiasco-Locarno, la linea AlpTransit e la sua stazione. Altre critiche sono dirette all’“iter proposto per la consultazione degli enti interessati, segnatamente dei Comuni, e per l’approvazione politica”, che per l’Apm appare “inadeguato”.