laRegione

‘È un deposito di inerti’

Cittadini per il territorio e Pro Natura si oppongono alla sistemazio­ne del terreno di Valera

- Di Prisca Colombini

Per gli istanti i lavori riporteran­no il sedime alla morfologia originale. Secondo chi si oppone ci sarà una sostanzial­e modifica dell’assetto territoria­le.

Il progetto di sistemazio­ne del terreno dell’area di Valera un tempo occupata dai depositi di idrocarbur­i non piace ai Cittadini per il territorio e a Pro Natura. I due enti hanno infatti già inoltrato la loro opposizion­e al Municipio di Mendrisio, al quale viene chiesto di respingere la domanda di costruzion­e e quindi non rilasciare la licenza edilizia. La domanda di costruzion­e, in pubblicazi­one fino al 30 agosto all’Ufficio tecnico di Mendrisio, indica che si tratta di una sistemazio­ne del terreno con ripristino della quota antecedent­e la costruzion­e dei depositi petrolifer­i. Lavori che saranno svolti grazie all’apporto con materiale idoneo provenient­e da scavi e finalizzat­o a ripristina­re la naturale morfologia originale del fondo (cfr. ‘laRegione’ del 23 luglio). Un intervento che verrebbe svolto in un mese con un investimen­to di 150mila franchi. “Con questa domanda si continua a ribadire la tesi di una sistemazio­ne del terreno quando è evidente che si tratta di un enorme riempiment­o e di una sostanzial­e modifica dell’assetto territoria­le – si legge nell’opposizion­e firmata da Ivo Durisch e Grazia Bianchi per i Cittadini e da Christian Bernasconi e Marco Zanetti per Pro Natura –. Contestiam­o con forza la relazione architetto­nica che sostiene di voler ripristina­re la morfologia originale”. A supporto di questa tesi, gli opponenti fanno riferiment­o al sito della Confederaz­ione che permette, tramite un viaggio nel tempo, di visionare le vecchie cartine svizzere. “Già nel 1864 era marcato il dislivello che si vuole riempire con questa domanda di costruzion­e”.

‘Attività non autorizzat­a’

Nel corso degli ultimi anni sul sedime interessat­o “è di fatto continuata una lavorazion­e non autorizzat­a di inerti documentat­a a più riprese da fotografie e segnalata in più occasioni al Municipio di Mendrisio, anche tramite atti parlamenta­ri”. Di fronte a queste segnalazio­ni, si legge ancora nell’opposizion­e, “i proprietar­i hanno a più riprese ribadito che stavano sempliceme­nte provvedend­o alla sistemazio­ne del terreno”. Una tesi “da noi contestata visto che negli anni era chiaro che si trattava a tutti gli effetti di un impianto di vagliazion­e di inerti e che le montagne di materiale continuava­no a cambiare”. Un’attività che “metteva anche a repentagli­o l’ecosistema del fiume Laveggio che scorre poco distante” dato che “spesso le montagne di inerti venivano addirittur­a ammucchiat­e a ridosso del fiume, con travasi di materiale nel fiu- me stesso”. L’incarto depositato in Municipio è “di fatto una domanda di costruzion­e per un deposito di inerti, che necessiter­ebbe oltretutto di un esame di impatto ambientale”. La richiesta di Cittadini per il territorio e Pro Natura è chiara e doppia. “Visto l’interesse pubblico della zona, oggi inserita nel Piano d’agglomerat­o del Mendrisiot­to come zona di svago di prossimità, visto che nel Piano direttore non è prevista nessuna discarica in zona, ma un Piano di utilizzazi­one cantonale per una riconversi­one a zona di svago e agricola, chiediamo di non rilasciare la licenza di costruzion­e oggetto di questa opposizion­e”. Senza dimenticar­e che “mancano anche i presuppost­i per un rilascio della licenza in fuori zona giustifica­ta da ubicazione vincolata”. Parallelam­ente “chiediamo la cessazione immediata della lavorazion­e di inerti ancora in atto e priva di autorizzaz­ione”.

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CITTADINI PER IL TERRITORIO In pericolo anche l’ecosistema del fiume Laveggio

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