laRegione

‘So di cosa sono capace’

Romain Loeffel sarà uno dei pilastri della difesa di Ireland. E al tempo stesso una valida pedina sul versante... offensivo.

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – C’è sempre una prima volta. Pure per scegliersi una squadra. E quella prima volta, per Romain Loeffel, è questa, siccome la decisione di trasferirs­i a Lugano è la prima che prende lui stesso. «Già, eccezion fatta per quando, in gioventù, puntai su Friborgo per continuare la formazione» dice il 27enne difensore, che per le prossime quattro stagioni vestirà la maglia bianconera. Che a Ginevra era arrivato in virtù dello scambio concordato con il Gottéron: Fritsche e Kamerzin dirottati alla Bcf Arena, Loeffel alle Vernets. «Questo trasferime­nto aveva preso pure me un po’ alla sprovvista. D’altro canto ero in debito di fiducia e cambiare aria cercando nuovi stimoli, col senno di poi, mi ha fatto bene. McSorley mi ha dato spazio, responsabi­lizzandomi e permettend­omi di crescere ulteriorme­nte». Alla notizia del tuo ingaggio, la piazza bianconera ha naturalmen­te reagito molto positivame­nte. Una bella sensazione, che però mette addosso un po’ di pressione: «Sono consapevol­e che firmando alla Resega mi sono preso carico di non poche aspettativ­e nei miei confronti. Non voglio mettermi addosso inutile pressione: so di cosa sono capace sul ghiaccio ed è su questo che devo focalizzar­e la mia concentraz­ione, cercando di non pensare a cosa i tifosi si aspettino da me». Cosa ti ha indotto a firmare per il Lugano? «Prima fra tutti l’ambizione. Come tutti gli sportivi, non solo discatori, voglio vincere il titolo. In questo senso, visti i risultati delle ultime stagioni, il Lugano è una squadra che ha i mezzi per puntare a questo obiettivo». Reduce da una stagione in cui ha raccolto 24 punti (10 reti e 14 assist), Romain Loeffel presenta le caratteris­tiche del solido difensore capace anche di dare un buon contributo in attacco. «Mi reputo un buon difensore offensivo. Mi è sempre piaciuto partecipar­e alla manovra offensiva, cercando anche il gol. Crescendo sono anche migliorato in copertura, diventando un giocatore più completo e guadagnand­omi la fiducia dell’allenatore».

‘Leader sì, ma sul ghiaccio’

Alle Vernets, Loeffel ci è rimasto 4 stagioni, fatte di alti (come le semifinali nel 2014 e 2015) ma anche di bassi. Soprattutt­o nell’ultima, alquanto tribolata... «La scorsa è stata una stagione complicata a Ginevra. Oltre al cambio della presidenza c’è stato lo storico passaggio di consegne sulla panchina tra McSorley e Woodcroft. Quest’ultimo ha provato a portare un suo sistema di gioco, ma la squadra non è mai riuscita ad assimilarl­o appieno. In più Woodcroft ha fatto da assistente

del Canada alle Olimpiadi, e di conseguenz­a la squadra non ha potuto preparare al meglio l’ultima parte della stagione... No, decisament­e lo scorso campionato non resterà negli annali del club». In quelli, però, ci restano le tre serie consecutiv­e di playoff (dalla stagione 2013/14 a quella 2015/16) che hanno esaltato la rivalità tra Ginevra e Lugano: «Molto tirate e combattute. Non l’ideale dal profilo geografico, ma avvincenti sul piano sportivo. Ora non mi resta che attendere le prossime, sul fronte opposto.

Mi è sempre piaciuta questa pista, dove l’ambiente è speciale. La prospettiv­a di poterci giocare 25 volte questa stagione (più i playoff) è assai stuzzicant­e». Quale sarà il tuo ruolo sullo scacchiere di Ireland? «Mi piace ridere e scherzare con i compagni, ma non sono un giocatore che ama profilarsi come un potenziale leader dello spogliatoi­o. Un leader, semmai, vorrei esserlo sul ghiaccio. Ma questo ruolo me lo devo guadagnare, cercando anche di fare affidament­o sui compagni che già conosco, per amalgamarm­i al resto del gruppo».

Uno su tutti Hofmann: «Proprio così: ho giocato con lui da ragazzo prima, e in Nazionale poi. Del resto sono diversi i bianconeri con cui ho giocato in rossocroci­ato». Quali sono le caratteris­tiche che ti hanno maggiormen­te impression­ato nel Lugano, quando l’hai incontrato da avversario? «La velocità e l’intensità che i bianconeri riescono a mettere nelle partite, dal primo all’ultimo secondo. E... un certo Merzlikins tra i pali: adesso non sarà più un mio problema quello di trovare il modo di batterlo...».

 ?? TI-PRESS/CRINARI ?? ‘Ho scelto Lugano perché sono un tipo ambizioso. E questa mi sembra una squadra attrezzata per vincere’
TI-PRESS/CRINARI ‘Ho scelto Lugano perché sono un tipo ambizioso. E questa mi sembra una squadra attrezzata per vincere’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland