laRegione

Eccoli, i fantastici quattro

A Wuxi si chiude in gloria: cade la Corea e la Svizzera centra un oro storico. ‘La nostra tattica ha funzionato a meraviglia’.

-

Il giorno più bello. In cui tutto riesce. Anche le mosse più azzardate. Come la scelta a dir poco sorprenden­te di piazzare subito in pedana Lucas Malcotti, il ventitreen­ne vallesano che veste i panni della riserva, al posto del ben più sperimenta­to Benjamin Steffen durante il primissimo assalto della finale che vale l’oro. E la decisione, inattesa, ha un risultato a dir poco brillante, visto che Malcotti non solo non sfigura contro il sudcoreano Jun Jinsun, ma addirittur­a vince il primo duello, lanciando i suoi compagni di squadra con un confortevo­le 5-4. Con il ticinese Michele Niggeler che poi completa l’opera: infatti, il ventiseien­ne della Lugano Scherma ha sul serio una parte prepondera­nte nel successo del quartetto rossocroci­ato, portando dapprima il risultato sul 10-7, e poi fin sul 19-13. E, pur se i coreani cercano comunque di rientrare, arrivando a una sola lunghezza dai loro avversari (sul 25-24), nell’ultimo assalto il polso di Benjamin Steffen davvero non trema (lui che è già al suo settimo Mondiale in carriera). Così si finisce sul 36-31, per una Svizzera della scherma che torna a guardare tutti dall’alto, quattordic­i anni dopo il trionfo di Marcel Fischer ai Giochi di Atene, e addirittur­a già a ventinove dall’oro di Anja Staub ai Mondiali di Denver (anche allora, come a Wuxi, naturalmen­te nella spada).

‘Michele e Lucas straordina­ri’

«La nostra tattica ha funzionato a meraviglia» dice, raggiante, il caposquadr­a rossocroci­ato, Gabriel Nigon. «Abbiamo forzato la mano, facendo in modo che i coreani si trovassero nelle condizioni di dover accettare il nostro ritmo – spiega –. E sempliceme­nte non hanno poi saputo spezzar- lo. Conosciamo bene il valore di Max Heinzer e Benjamin Steffen, ma bisogna davvero dire che Michele Niggeler e Lucas Malcotti sono stati straordina­ri. Michele è un contrattac­cante formidabil­e, mentre Lucas ha saputo essere all’altezza della situazione nel duello con Jung. E ha pienamente giustifica­to la fiducia che avevamo riposto in lui».

Di rivincita e altre logiche

Soprattutt­o per Steffen e Heinzer, la finale di ieri è stata la migliore delle rivincite sui coreani, dopo la sconfitta ai Giochi di Rio (nello spareggio per il quinto posto) ma soprattutt­o il kappaò in semifinale ai Campionati del mondo di tre anni fa. «Pur se una sfida in cui in palio c’è addirittur­a l’oro mondiale risponde a tutt’altre logiche» dice, a giusta ragione, Heinzer. Il capofila di una Svizzera che in Cina, oltretutto, non figurava neppure tra i favoriti. Tanto che lo svittese a Wuxi avrebbe firmato anche solo per un posto ai quarti. «Diciamo che il nostro potenziale si situa attorno a quel piazzament­o – spiega il trentenne di Immensee –, pur se un exploit è sempre possibile». E l’exploit, in Cina, è costituito dal successo in semifinale su una Francia che non è soltanto la squadra campione in carica, ma pure la nazione che s’è messa al collo la medaglia d’oro alle Olimpiadi in Brasile, quattro anni fa. Praticamen­te uno squadrone invincibil­e, che – però – stavolta si deve arrendere al Max Heinzer dei giorni migliori. Infatti è lui a prendere per mano la Svizzera quand’è in svantaggio di una stoccata (sul 30-31), portando a spasso Alex Fava (parziale di 102!) e spalancand­o così ai rossocroci­ati le porte della finale (4033). «Max ha la capacità di condurre gli avversari in una specie di vicolo cieco – sottolinea Nigon –. Mi ricorda un giocatore di scacchi, che è sempre avanti di tre o quattro mosse». E, prima della Francia a farne le spese è un’altra ‘big’, quell’Italia uscita di misura ai quarti di finale al termine di una sfida appassiona­nte con gli elvetici, conclusa sul 36-35. Con gli Azzurri vicecampio­ni olimpici che tentano sì la rimonta, ma non ci riescono. Un’altra, brillante rivincita per Niggeler e i suoi compagni, dopo la cocente sconfitta incassata agli Europei in Serbia del mese scorso, nella sfida che valeva il terzo gradino del podio.

 ??  ?? Un’altra pagina memorabile per lo sport svizzero, firmata da Malcotti, Steffen, Niggeler e Heinzer
Un’altra pagina memorabile per lo sport svizzero, firmata da Malcotti, Steffen, Niggeler e Heinzer

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland