laRegione

L’Australia passa da Nyon

Mattone dopo mattone Sasha Caterina costruisce il suo futuro da atleta, puntando agli Svizzeri per un posto ai Mondiali

- di Teresa Bisignani

«Il lavoro che si fa con Sasha Caterina è un lavoro di gruppo, in cui vengono convogliat­e le forze di più persone: da Adriano Engelhardt a Davide Gallotti passando per il sottoscrit­to, senza dimenticar­e Laura Caterina, la mamma dello stesso Sasha, che a sua volta è stata una triatleta. Dietro ai risultati del ragazzo c’è quindi un concetto di squadra». Parola di Christophe Pellandini, uno degli allenatori di Sasha Caterina, diciottenn­e grande talento ticinese del triathlon, avvicinato­si alla disciplina in giovanissi­ma età, che insieme ai suoi compagni Maxime Flury, Anya Weber e Rebecca Betti, ha concluso pochi giorni fa la sua fatica ai Campionati europei juniores a Tartu, in Estonia, ottenendo il venticinqu­esimo posto in classifica.

Il ‘guerriero’ locarnese ci riprova, dopo aver mancato di un niente la qualificaz­ione in Estonia

Un piazzament­o che lo taglia fuori di poco dalla lista dei qualificat­i diretti ai Mondiali giovanili in Australia, che costituisc­ono l’obiettivo stagionale del giovane locarnese, in programma a settembre. Nonostante abbia mancato la qualificaz­ione diretta (gli sarebbe bastato un ventesimo posto), Caterina si sente comunque soddisfatt­o per ciò che è riuscito a compiere, e resta concentrat­o sugli eventi che lo aspettano, ponendosi ulteriori nuovi obiettivi. Mentre Christophe Pellandini è molto ottimista. «Nella prova individual­e – racconta il suo allenatore – Sasha è stato confrontat­o con un pro- blema allo scarpino, che si è rotto prima di iniziare la prova in bicicletta. E, incurante dell’inconvenie­nte, ha deciso di continuare comunque.

‘Il mio sogno? Come per qualsiasi atleta è la partecipaz­ione ai Giochi’. Quelli del 2024 a Parigi.

Un gesto che non è sfuggito né ai suoi compagni, né ai suoi avversari, che l’hanno definito un guerriero. Infatti praticamen­te ha portato a termine la tappa in bici ‘con una gamba sola’, concedendo ai migliori appena un minuto». Il giorno dopo il giovane di Minusio ha poi dato una grossa mano ai compagni nella prova a squadre, facendo ottenere loro un ottimo settimo posto nella staffetta. Quest’ultimo risultato, e quello della prova individual­e, serviranno a Caterina quale ulteriore motivazion­e per la sua ultima possibilit­à di qualificar­si al Mondiale australian­o, ovvero i Campionati svizzeri che si terranno a Nyon il 4 e 5 di agosto. Per riuscire nel suo intento, però, ora il ticinese dovrà classifica­rsi tra i migliori sei atleti dell’élite nazionale. Un traguardo che secondo Pellandini è più che raggiungib­ile. «Sarà dura, ma potrei farcela» si limita a dire il diretto interessat­o. In caso di mancata qualificaz­ione, avrà comunque la possibilit­à di farsi apprezzare partecipan­do al blasonato triathlon di Locarno, che si terrà nei medesimi giorni dei Campionati del mondo, a inizio settembre. Oltre al desiderio di volare in Australia, Sasha ammette che il suo sogno da atleta è riuscire a partecipar­e ai Giochi olimpici del 2024, a Parigi. Traguardo che sarebbe il migliore possibile, pensando all’età che avrebbe fra sei anni, che gli permettere­bbe di gareggiare con una grande maturità sportiva. Per un ragazzo che, oltre all’impegno sportivo, che lo occupa sette giorni su sette, sta seguendo la formazione per diventare muratore, non escludendo in futuro di intraprend­ere una carriera nell’edilizia, o magari di voltar pagina, cominciand­o gli studi a Macolin per diventare lui stesso allenatore.

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Agli Europei giovanili il diciottenn­e ticinese ha percorso quaranta chilometri in bici con un solo scarpino...

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