Per una Locarno a misura di bici
Segue da pagina 9 (…) inferiore ai 3 km, si può immaginare l’enorme potenziale che potrebbe essere coperto con la bicicletta, a maggior ragione nell’era della bicicletta elettrica. Lo scorso 9 luglio il Consiglio comunale di Locarno ha approvato a larga maggioranza la mozione presentata da Alessandro Spano e cofirmatari per l’allestimento di un piano della mobilità ciclistica. In tutti i 4 punti principali di azione del piano, che Pro Velo Ticino propone di realizzare in tutte le realtà urbane, si notano importanti lacune a Locarno. Locarno non ha un obiettivo per la quota parte degli spostamenti fatti in bici, ma nemmeno il Piano d’agglomerato del Locarnese (Paloc) ne ha di vincolanti. La rete ciclabile a Locarno è frammentata con diversi punti critici e pericolosi. Tutti i quartieri della città dovrebbero essere toccati da una capillare rete di collegamenti ciclabili sicuri. E con collegamenti sicuri intendo solo 3 tipologie possibili: ciclopiste separate dal traffico motorizzato, zone 30 o zone incontro a 20 km/h. Corsie ciclabili tratteggiate e invadibili dal traffico motorizzato a 50 km/h oppure zone 30 o zone 20 invase dal traffico di transito non possono essere considerate dei tratti ciclabili attrattivi e sicuri. Una particolare attenzione va data agli incroci con le arterie stradali principali e ai parcheggi per le bici, molto spesso dimenticati. Nella mobilità scolastica e aziendale si deve fare molto di più per promuovere la bici e le campagne promozionali della bicicletta vanno potenziate. Il piano di mobilità ciclabile andrà coordinato con il piano del traffico in allestimento e le misure del Paloc. Auspico quindi che il piano possa prevedere chiaramente nella zona urbana la priorità del trasporto pubblico e della mobilità dolce o intelligente. Le premesse del Municipio di Locarno non sono però di buon auspicio: il programma di ampliamento dei parcheggi per auto in città, addirittura in pieno centro storico, indica che le priorità sembrano ancora altre. Visto il ritardo ventennale e le tempistiche sempre lunghe nella realizzazione di infrastrutture per la bici, sono deluso dal ritiro del terzo punto della mozione: lo stanziamento di un credito in questo ambito nell’anno a venire avrebbe obbligato il Municipio ad accelerare l’allestimento del piano di mobilità ciclistica. Si spreca un’altra occasione per procedere più speditamente a favore della bici. Ciononostante, con l’approvazione della mozione è stato sicuramente fatto un importante passo in avanti. Ora la palla passa nel campo del Municipio.