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La sanità è la vera malata

- Di Ronnie David, co-coordinato­re I Verdi del Ticino

I Verdi del Ticino prendono posizione sulla vicenda dell’adolescent­e che si è visto negare dalla cassa malati il rimborso delle cure oncologich­e, ribadendo come l’episodio sia un ulteriore segnale di quanto sia necessario riformare radicalmen­te diversi aspetti del sistema sanitario svizzero, a cominciare dai legami tra economia e sanità. La drammatica vicenda dell’adolescent­e del Mendrisiot­to che si è visto (in un primo tempo) negare il pagamento delle cure oncologich­e da parte dell’assicurato­re malattia LAMal è purtroppo solo la punta dell’iceberg di un sistema sanitario che presenta criticità non indifferen­ti, per non dire vere e proprie distorsion­i. Il sistema delle casse malati private che offrono tutte le stesse prestazion­i va rivisto al più presto. Troppi sono in effetti i conflitti di interesse in gioco, a cominciare dalla imponente presenza delle lobby di casse malati e case farmaceuti­che all’interno del parlamento federale. Ma anche più in profondità esistono situazioni problemati­che come i legami tra case farmaceuti­che e la formazione del personale medico, il finanziame­nto della ricerca e delle pubblicazi­oni scientific­he. Una situazione che mostra la mancanza di trasparenz­a del sistema e la forte presenza del settore privato che lucra sulla salute delle cittadine e dei cittadini. I Verdi del Ticino ritengono che sia la sanità la vera malata. Una situazione sempre più insostenib­ile per molte famiglie e per uno Stato che si trova a finanziare ampiamente un settore a van- taggio principalm­ente del solo privato. Un primo passo nella giusta direzione potrebbe essere quello di accogliere in parlamento la mozione di Michela Delcò Petralli che nel 2014 chiedeva l’istituzion­e di una cassa malati pubblica intercanto­nale in concorrenz­a con le casse private. Si tratterebb­e di un timido passo nella buona direzione. Ma non basta, il sistema andrà scardinato totalmente per trasferire il sistema sanitario nelle mani pubbliche affinché la politica possa effettivam­ente avere un ruolo da protagonis­ta del sistema e non subire il volere delle lobby che attualment­e controllan­o il business della medicina.

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