Rinforzi giudiziari
Tribunale penale: il Consiglio di Stato intende aumentare da 4 a 5 i giudici ordinari Messaggio prossimamente al parlamento. Il governo designa intanto un supplente a tempo pieno
Rinforzi in vista per il Tribunale penale cantonale. Dal prossimo 1° settembre il Tpc potrà contare sulla collaborazione – a tempo pieno – di uno dei suoi attuali giudici supplenti: l’avvocato Manuela Frequin Taminelli. In sostanza un magistrato straordinario. È quanto ha deciso ieri il governo che ha designato Frequin Taminelli “quale giudice ai sensi dell’articolo 24 della Legge sull’organizzazione giudiziaria”, precisa una nota dell’Esecutivo. L’articolo 24 della Log riguarda le “supplenze durevoli” e afferma che “In caso di vacanza di qualsiasi seggio giudiziario o di impedimento di carattere durevole, il Consiglio di Stato può designare un supplente a ricoprire l’ufficio fino alla sostituzione o alla cessazione dell’impedimento”. Sempre ieri, e sempre su richiesta del Dipartimento istituzioni, il governo ha assegnato – in maniera definitiva – al Tribunale penale i due vicecancellieri in più che gli aveva attribuito nel luglio dello scorso anno a titolo provvisorio, cioè sino a fine 2018. Nell’ambito delle proprie competenze il Consiglio di Stato mette dunque in campo alcune misure affinché il Tpc possa far fronte “all’aumento importante del carico di lavoro”, per citare le parole del Rapporto 2017 del Consiglio della magistratura e delle autorità giudiziarie cantonali. Ma non è tutto. Il governo, si apprende ancora dal comunicato che ha diramato al termine della riunione, intende potenziare di un’unità l’organico dei giudici ordinari del Tribunale penale. Oggi quelli in carica sono Mauro Ermani (presidente del Tpc), Marco Villa (vice), Rosa Item e Amos Pagnamenta. Il numero dei magistrati potrebbe quindi passare da quattro a cinque. Gran Consiglio permettendo. Sì, perché per ritoccare il contingente dei giudici ordinari è necessaria una modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria. Modifica, indica l’Esecutivo, “per la quale verrà presentato nei prossimi mesi un apposito messaggio governativo all’attenzione del parlamento”. Che dovrà dire sì o no al quinto magistrato per il Tribunale penale. «Se lo concederà, sarà poi lo stesso parlamento a pubblicare il relativo bando di concorso e a eleggere il giudice», ricorda, interpellato dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Nell’attesa delle decisioni politiche sul giudice ordinario in più, il Tpc fra qualche settimana potrà contare di fatto su un quinto magistrato. Un quinto magistrato anche se, formalmente, non ordinario. «La designazione di Manuela Frequin Taminelli ai sensi dell’articolo 24 della Log – spiega Gobbi – costituisce una misura urgente per agevolare praticamente da subito l’attività del Tribuna- le penale cantonale ed evitare così che eventuali suoi ritardi nell’emanazione di sentenze generino anche costi per l’amministrazione della giustizia». Frequin Taminelli, prosegue il ministro, «ci è stata indicata dal Tribunale e svolgerà la funzione a tempo pieno, dovrà pertanto rinunciare all’esercizio della professione di avvocato». Il Consiglio di Stato ha attribuito in via definitiva al Tpc due vicencellieri in più «anche per garantire un supporto al giudice straordinario appena designato, un supporto che si giustificherà a maggior ragione con l’eventuale quinto giudice ordinario».
Giudici dei provvedimenti coercitivi:
il dopo Solcà, sostituto ad interim
Nella riunione di ieri il governo ha designato un altro giudice secondo l’articolo 24 della Log: si tratta dell’avvocato Curzio Guscetti, oggi segretario giudiziario dell’Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi (gpc), chiamati fra l’altro a confermare o meno gli ordini di arresto. Dal 1° settembre sostituirà “temporaneamente”, fa sapere l’Esecutivo, la gpc Claudia Solcà, che, eletta dall’Assemblea federale, si trasferirà a gennaio alla nuova Corte d’appello del Tribunale penale federale a Bellinzona. Guscetti resterà in carica come giudice (supplente) fino all’arrivo del o della subentrante di Solcà nominato/a dal Gran Consiglio. L’Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi ha subìto qualche anno fa una
cura dimagrante: i gpc sono infatti scesi da quattro a tre. La riduzione è stata decisa nel 2016 dall’Esecutivo nel quadro della manovra di risparmio milionaria per il risanamento delle finanze cantonali, è stata poi avallata dapprima dal parlamento e, nel febbraio 2017, dal popolo. Secondo Gobbi, il taglio non avrebbe inciso sull’attività decisionale dell’Ufficio giudiziario. «Il vero problema – sostiene – è la gestione dei picchetti: come Dipartimento stiamo discutendo con l’Ufficio dei gpc di questo aspetto per trovare delle soluzioni sensate».