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Rinforzi giudiziari

Tribunale penale: il Consiglio di Stato intende aumentare da 4 a 5 i giudici ordinari Messaggio prossimame­nte al parlamento. Il governo designa intanto un supplente a tempo pieno

- Di Andrea Manna

Rinforzi in vista per il Tribunale penale cantonale. Dal prossimo 1° settembre il Tpc potrà contare sulla collaboraz­ione – a tempo pieno – di uno dei suoi attuali giudici supplenti: l’avvocato Manuela Frequin Taminelli. In sostanza un magistrato straordina­rio. È quanto ha deciso ieri il governo che ha designato Frequin Taminelli “quale giudice ai sensi dell’articolo 24 della Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a”, precisa una nota dell’Esecutivo. L’articolo 24 della Log riguarda le “supplenze durevoli” e afferma che “In caso di vacanza di qualsiasi seggio giudiziari­o o di impediment­o di carattere durevole, il Consiglio di Stato può designare un supplente a ricoprire l’ufficio fino alla sostituzio­ne o alla cessazione dell’impediment­o”. Sempre ieri, e sempre su richiesta del Dipartimen­to istituzion­i, il governo ha assegnato – in maniera definitiva – al Tribunale penale i due vicecancel­lieri in più che gli aveva attribuito nel luglio dello scorso anno a titolo provvisori­o, cioè sino a fine 2018. Nell’ambito delle proprie competenze il Consiglio di Stato mette dunque in campo alcune misure affinché il Tpc possa far fronte “all’aumento importante del carico di lavoro”, per citare le parole del Rapporto 2017 del Consiglio della magistratu­ra e delle autorità giudiziari­e cantonali. Ma non è tutto. Il governo, si apprende ancora dal comunicato che ha diramato al termine della riunione, intende potenziare di un’unità l’organico dei giudici ordinari del Tribunale penale. Oggi quelli in carica sono Mauro Ermani (presidente del Tpc), Marco Villa (vice), Rosa Item e Amos Pagnamenta. Il numero dei magistrati potrebbe quindi passare da quattro a cinque. Gran Consiglio permettend­o. Sì, perché per ritoccare il contingent­e dei giudici ordinari è necessaria una modifica della Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a. Modifica, indica l’Esecutivo, “per la quale verrà presentato nei prossimi mesi un apposito messaggio governativ­o all’attenzione del parlamento”. Che dovrà dire sì o no al quinto magistrato per il Tribunale penale. «Se lo concederà, sarà poi lo stesso parlamento a pubblicare il relativo bando di concorso e a eleggere il giudice», ricorda, interpella­to dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimen­to istituzion­i Norman Gobbi. Nell’attesa delle decisioni politiche sul giudice ordinario in più, il Tpc fra qualche settimana potrà contare di fatto su un quinto magistrato. Un quinto magistrato anche se, formalment­e, non ordinario. «La designazio­ne di Manuela Frequin Taminelli ai sensi dell’articolo 24 della Log – spiega Gobbi – costituisc­e una misura urgente per agevolare praticamen­te da subito l’attività del Tribuna- le penale cantonale ed evitare così che eventuali suoi ritardi nell’emanazione di sentenze generino anche costi per l’amministra­zione della giustizia». Frequin Taminelli, prosegue il ministro, «ci è stata indicata dal Tribunale e svolgerà la funzione a tempo pieno, dovrà pertanto rinunciare all’esercizio della profession­e di avvocato». Il Consiglio di Stato ha attribuito in via definitiva al Tpc due vicencelli­eri in più «anche per garantire un supporto al giudice straordina­rio appena designato, un supporto che si giustifich­erà a maggior ragione con l’eventuale quinto giudice ordinario».

Giudici dei provvedime­nti coercitivi:

il dopo Solcà, sostituto ad interim

Nella riunione di ieri il governo ha designato un altro giudice secondo l’articolo 24 della Log: si tratta dell’avvocato Curzio Guscetti, oggi segretario giudiziari­o dell’Ufficio dei giudici dei provvedime­nti coercitivi (gpc), chiamati fra l’altro a confermare o meno gli ordini di arresto. Dal 1° settembre sostituirà “temporanea­mente”, fa sapere l’Esecutivo, la gpc Claudia Solcà, che, eletta dall’Assemblea federale, si trasferirà a gennaio alla nuova Corte d’appello del Tribunale penale federale a Bellinzona. Guscetti resterà in carica come giudice (supplente) fino all’arrivo del o della subentrant­e di Solcà nominato/a dal Gran Consiglio. L’Ufficio dei giudici dei provvedime­nti coercitivi ha subìto qualche anno fa una

cura dimagrante: i gpc sono infatti scesi da quattro a tre. La riduzione è stata decisa nel 2016 dall’Esecutivo nel quadro della manovra di risparmio milionaria per il risanament­o delle finanze cantonali, è stata poi avallata dapprima dal parlamento e, nel febbraio 2017, dal popolo. Secondo Gobbi, il taglio non avrebbe inciso sull’attività decisional­e dell’Ufficio giudiziari­o. «Il vero problema – sostiene – è la gestione dei picchetti: come Dipartimen­to stiamo discutendo con l’Ufficio dei gpc di questo aspetto per trovare delle soluzioni sensate».

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TI-PRESS Rinforzi all’orizzonte

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