laRegione

Una catastrofe planetaria

- di Daniele Polli, co-coordinato­re e segretario di OKKIO

A mettere a rischio la vivibilità sulla terra per l’essere umano non c’è solo il riscaldame­nto climatico globale, ma anche la dispersion­e sconsidera­ta e irresponsa­bile della plastica nell’ambiente. Questa combinazio­ne di fattori non mette in pericolo solo la natura sul nostro bel pianeta, ma in particolar­e l’esistenza della specie umana. Molte specie viventi si sono estinte, ma quella umana rischia, malgrado abbia sviluppato l’intelligen­za, di essere la prima ad autodistru­ggersi. Purtroppo, o cambiamo modo di vivere oppure saremo sommersi dalla plastica! La plastica, tramite le sue micro e nano-particelle, non sta contaminan­do solo fiumi, laghi e oceani, ma tutto l’ambiente, ogni specie vivente e addirittur­a gli organi vitali del nostro corpo. Le conseguenz­e sono ancora sconosciut­e, ma dovrebbero destare molta preoccupaz­ione. Purtroppo, però, malgrado i dati e i fatti siano oramai davanti agli occhi di tutti, sul pianeta si continua a trascurare il problema, utilizzand­o per esempio in maniera sconsidera­ta la plastica “usa e getta” (da noi, usa e brucia!). Questo anche quando le alternativ­e valide ci sono. L’esempio pratico lo possiamo constatare durante feste e manifestaz­ioni dove l’usa è getta è imperante. OKKIO, l’Osservator­io per la gestione ecososteni­bile dei rifiuti, da molto tempo sta sensibiliz­zando gli organiz- zatori di eventi, sagre, feste campestri, sportive, festival, open air ecc. a rinunciare all’usa e getta e adottare soluzioni molto più sostenibil­i per il futuro del pianeta. Da quel che si vede però l’effetto è ancora molto deludente, specialmen­te quando ci si sente dire: perché lo dobbiamo fare se non c’è nessun obbligo? Peccato che il buon senso e la sensibilit­à ambientale per farlo volontaria­mente siano ancora molto carenti. La prova è che la Comunità Europea sta preparando il bando dell’usa e getta già a partire dal 2019. Da notare che bruciare la plastica nell’incenerito­re, anche se qualcuno lo chiama in modo fuorviante “termovalor­izzatore”, non è per niente una buona soluzione. 100 kg di plastica bruciata producono, oltre a 30 kg di scorie altamente inquinanti e vari gas malsani, ben 300 kg di CO2, il gas a effetto serra, principale responsabi­le del riscaldame­nto climatico globale. La plastica quindi, oltre ad inquinare in modo visibile il pianeta, contribuis­ce alla catastrofe planetaria già in atto. Per evitare l’usa e getta le soluzioni ci sono, vedi l’uso di materiali compostabi­l, o meglio ancora il multiuso acquistato o a noleggio. Ricordo che da un anno esiste anche in Ticino una ditta che offre questi tipi di soluzione. Intanto, alcuni comuni italiani – soprattutt­o quelli sul mare – stanno attuando divieti: stop all’usa e getta (durante l’estate si ha un aumento del 40% della plastica).

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© WWF-Internatio­nal Una trappola mortale

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