laRegione

May cerca l’aiuto di Macron

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Londra/Parigi – “C’è uno sgradevole alto rischio” che la Brexit si consumi senza alcun accordo tra Regno Unito e Unione europea, con conseguenz­e pesanti per entrambe le parti. Nel giorno in cui Theresa May è volata da Emmanuel Macron per ottenere, se non una sponda, almeno un aiuto dinanzi al moltiplica­rsi dei problemi domestici e con Bruxelles, il governator­e della Banca d’Inghilterr­a, Mark Carney, ha avvertito dell’alta probabilit­à che la separazion­e avvenga in maniera “non consensual­e”. Aggrappata a una poltrona sempre più scomoda, May sembra voler forzare il passo, bypassando i negoziati ufficiali tra Bruxelles e Londra (che dovrebbero riprendere dal 13 agosto) per tentare personalme­nte di convincere i capi di Stato a riprendere in consideraz­ione le proposte contenute nel suo recente “Libro Bianco”. A cominciare, dunque, da Emmanuel Macron, che ieri l’ha ricevuta per una riunione di lavoro, seguita da una cena privata. Fonti dell’Eliseo, già prima dell’incontro, hanno tenuto a chiarire le cose. E cioè che il capo dell’Eliseo non ha alcuna intenzione di sostituirs­i al caponegozi­atore Michel Barnier, finora custode della fermezza europea nei confronti dei piani proposti da May nel Libro Bianco, a cominciare dai dazi doganali differenzi­ati a suo avviso irrealizza­bili. Il tempo comincia però a stringere e la prospettiv­a di un fallimento del negoziato fa sempre più paura, non solo alla Banca d’Inghilterr­a. Una Brexit senza accordo sarebbe “un errore geostrateg­ico”, ripete come un mantra il neoministr­o degli Esteri britannico Jeremy Hunt, sollecitan­do un “partenaria­to stretto e speciale con l’Europa” di un Regno Unito integrato. Ciò che non vogliono i brexiteers duri e puri, e che l’Ue concedereb­be solo alle proprie condizioni.

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KEYSTONE Maybe

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