Il Pt candida Lula, il papa testimonial
San Paolo – C’è anche la benedizione del papa sulla candidatura di Luiz Inácio Lula da Silva alle prossime presidenziali brasiliane. Il Partito dei lavoratori (Pt) del Brasile ha confermato ieri che lancerà ufficialmente oggi la candidatura di Lula in vista delle elezioni di ottobre per “trasformare il Brasile in un luogo migliore per vivere”. Contemporaneamente, il sito ‘Il Sismografo’, vicino al Vaticano, ha reso nota la dedica vergata da Jorge Bergoglio su un libro di Lula (“La verità vincerà. Il popolo sa perché sono stato condannato, il titolo della recente traduzione italiana), fattogli arrivare attraverso l’ex ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim, ricevuto in visita giovedì: “A Luiz Inácio Lula da Silva, con la mia benedizione chiedendogli di pregare per me, Francesco”. Non è naturalmente detto che la simpatia di bergoglio basti a Lula per uscire dal carcere dove si trova da aprile per scontare una pena a 12 anni per corruzione. Né che gli garantisca l’accesso alle elezioni. Annunciando la candidatura, il Pt ha anche convocato i militanti a una “grande marcia” il prossimo 15 di agosto a Brasilia, quando si procederà ad iscrivere ufficialmente il nome di Lula quale candidato alle presidenziali presso il Tribunale supremo elettorale. Nel comunicato si sostiene poi che “migliaia di persone in tutto il brasile parteciperanno a questi atti perché Lula è innocente e sarà ancora una volta il nostro candidato presidenziale, affinché l’economia torni ad essere forte ed il Brasile un Paese rispettato nel mondo. Migliaia andranno a Brasilia per vedere Petrobras rivalorizzata con combustibile a prezzo economico”. Comprensibile propaganda. Molti esperti di giurisprudenza hanno rilavato infatti che le condizioni in cui si trova Lula – una condanna in secondo grado per corruzione – secondo la legge brasiliana ne impediscono la candidatura, pur se l’ultima parola spetta alla Corte suprema, che deve ancora esprimersi in via definitiva sulla vicenda.