laRegione

Luna rossa… mme parla ‘e te

- di Fausto Boffi faustoboff­i@icloud.com

Amico mio l’hai vista sta benedetta luna rossa? Io, per essere sincero non l’ho vista… ho guardato sì, riguardato pure, ma purtroppo no. E tu?

Io non ho nemmeno guardato. Mi sono ricordato di quel proverbio veneto: “Chi varda la luna casca in fosso”… e data la mia età… ho preferito non rischiare, pur capendo che, se fosse stato esposto al pubblico, il mio viso sarebbe apparso pure rosso, ma per la vergogna.

E poi, diciamocel­o francament­e, coi tempi che corrono, guardare e ammirare il rosso, potrebbe essere se non proprio pericoloso, ma giù di lì! Da una parte ce n’è uno che non vuole “pravdisti” nostrani fra i piedi. Dall’altra uno che, proprio il 29 luglio, cita il Duce “Tanti nemici, tanto onore”… peccato che non si vedevano le “mani sui fianchi”… Amico mio, speriamo di non dover rispolvera­re il cartello “Il Ticino è nostro”!

Stando così le cose, perché non rispolvera­re quello sghiribizz­o che avevamo scritto qualche anno fa a proposito della luna. Te lo ricordi?

Certo che me lo ricordo, ma la luna non era rossa.

Quindi com’era?

L’eva da lüna piena sa sentiva nagott, mia ’n cip. Luntan buiava na golp forsi pa la fam forsi par strimì i galin, che incrutaa là in d’un cantun i sperava ch’ l vegneva dì. Sguigniva na scigueta e ga rispundeva ’n urocc. Tacava liit dü gatt par vess padrun dal pra. La pas l’è rivada cunt una sciavata cun tacaa là do o tre bestemm Chi da drè la pisiröla d’una funtanela. Sa sentiva mia ’n cip!

Amico mio, lasciamo perdere l’eclisse e… aspettiamo il prossimo, anche se a quel momento per noi due sarà buio. E, anche se è una magra consolazio­ne, ricorda l’insegnamen­to del fisico Bignami: “Chissà quante cose sono successe nell’universo quando era buio!”

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