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La ‘Voce’ dei delusi e ‘bastonati’

L’ultimo numero del foglio informativ­o della Pro torna sull’esito della votazione per il Parco

- Di David Leoni

Diversi interventi critici a due mesi dall’affossamen­to, in votazione, del progetto di una nuova riserva ambientale. ‘Una chance andata persa’.

La Valle Onsernone si lecca le ferite. Quelle del 10 giugno. La bocciatura del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese in consultazi­one popolare è ancora oggetto di discussion­e, benché siano trascorsi quasi due mesi. A tenere vivo il tema sono soprattutt­o rappresent­anti di enti e istituzion­i che, con le conseguenz­e di questo “no”, sono ora chiamati a fare i conti. L’argomento è rimbalzato dapprima sui banchi del legislativ­o onsernones­e (con la rinuncia ad alcuni progetti decisa durante l’ultima seduta a seguito della mancanza di fondi); poi ci ha pensato il Patriziato generale d’Onsernone a rendere pubblica la sua autorevole opinione. Ora tocca alla Pro, per bocca del suo foglio informativ­o, far sentire la propria “voce”. L’ultimo numero del periodico, infatti propone una “riflession­e collettiva” (le firme sono quelle di Roberto Carazzetti, membro del Consiglio direttivo dell’ente, Cristiano Terribilin­i, responsabi­le di redazione nonché sindaco di Onsernone e Vasco Gamboni, rappresent­ante del Patriziato di Comologno in seno al Consiglio del Parco) sull’argomento. Il primo, nella sua disamina sulla votazione, non esita a parlare di “una gran legnata”. Convinto del fatto che il Parco “sarebbe diventato il motore in grado di superare quella soglia problemati­ca che separa la non crescita e il declino dalla crescita e la ripartenza socioecono­mica” Carazzetti osserva come il “no” al Parco porterà, inevitabil­mente, all’abbandono, al proprio destino, di quest’area “di per sé già povera, con fenomeni quali lo spopolamen­to, la scomparsa di servizi basilari, il declino delle attività agricole, la sparizione del patrimonio culturale e l’impoverime­nto delle relazioni sociali (...) Un po’ rimbambiti dal gran mal di testa – conclude Carazzetti – tireremo avanti per il tempo che ci resta”.

Il coraggio delle idee

Più volte attaccata e criticata per essersi apertament­e schierata a favore del Parco, la “Voce” (che in maggio era uscita con un numero speciale proprio per invitare gli onsernones­i a sostenere la riserva ambientale) si difende. Ricordando, in primo luogo, come nessun contributo dei contrari al Parco in questi anni sia stato inviato per una pubblicazi­one alla redazione; secondo, precisando quello che è il mandato della stessa Pro Onsernone, vale a dire di quello di incoraggia­re e promuovere tutto ciò che può concorrere al benessere e al progresso della valle. Nel suo editoriale, Cristiano Terribilin­i focalizza l’attenzione su un futuro che si fa molto difficile, dal momento che i problemi da affrontare restano sul tavolo,

mentre le possibili soluzioni risultano improvvisa­mente ridotte. Ma l’Onsernone non per questo si arrenderà. Terribilin­i ricorda come la strategia di sviluppo “Onsernone 2020” potrà costituire una sorta di salvagente, contribuen­do a rendere maggiormen­te attrattiva e appetibile la realtà locale. Infine, nella sua rubrica, Vasco Gamboni, non lesina critiche a chi, soprattutt­o da dentro le istituzion­i, ha combattuto il parco. Costoro “non si assumerann­o alcuna responsabi­lità e continuera­nno ad occuparsi, opportunis­ticamente, del proprio orticello, infischian­dosene delle sorti di associazio­ni, enti comunali e patriziali nei quali hanno dimostrato di non avere fiducia”. Gamboni conclude la sua riflession­e con una vena di pessimismo: sfumata la possibilit­à di veder giungere, in Valle, finanziame­nti importanti, ci si avvia verso “l’anticamera di un ulteriore declino per l’Onsernone e le altre valli interessat­e dal progetto”.

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Quale futuro?

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