Patrimonio da raccontare
Tra le iniziative ticinesi per l’anno europeo, una mostra curata dal Cantone che si aprirà a settembre
L’esposizione sarà l’occasione non solo per scoprire il patrimonio culturale ticinese, ma anche il lavoro di tutela, valorizzazione e divulgazione, tradizionale e digitale
È un’espressione curiosa, “patrimonio culturale”, sulla quale vale la pena riflettere brevemente, prima di parlare della mostra organizzata dal Cantone il prossimo settembre. “Patrimonio” rimanda ai beni posseduti da qualcuno, a proprietà e possedimenti. All’idea – fatta propria anche da qualche politico italiano – che la cultura sia come il petrolio, una risorsa economica da sfruttare. Ma la metafora del patrimonio culturale può, deve, essere letta in un’altra maniera: il patrimonio è tutto quello – non solo beni economici, quindi – che si riceve in eredità e quindi che definisce una famiglia di generazione in generazione; e, per estensione, una comunità, un Paese, l’umanità intera. Una questione di appartenenza, di collettività, non solo di “beni” materiali e immateriali. È con questo significato che si sta celebrando l’anno europeo del patrimonio culturale, iniziativa che coinvolge anche la Svizzera con numerose iniziative tra cui l’esposizione allestita al Castello di Sasso Corbaro a Bellinzona dal Cantone. La mostra “Il patrimonio si racconta. Valori e visioni culturali nel Cantone Ticino” si aprirà il prossimo 4 settembre ma, in occasione del Locarno Festival, si è deciso di anticipare alcune informazioni. Il progetto coinvolge nove istituti e programmi di ricerca attivi nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali e artistici ticinesi: l’Archivio di Stato, le Biblioteche cantonali, il Centro di dialettologia e di etnografia, il Museo d’arte della Svizzera italiana, l’Osservatorio culturale del Cantone, l’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana, la Pinacoteca Züst, il Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale e l’Ufficio dei beni culturali.
La vita del patrimonio
L’obiettivo dell’esposizione è mostrare la ricchezza e la complessità del patrimonio culturale ticinese, offrendo al pubblico “stimoli che potessero sollecitare una riflessione ulteriore rispetto alle consuete strategie espositive tipicamente museali”, per riprendere le parole del curatore Giulio Zaccarelli, docente alla Supsi. Tra videoinstallazioni, ‘Wunderkammer’ con opere, oggetti e curiosità, l’esposizione presenterà anche il lavoro dei professionisti del settore tra tutela, studio, conservazione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio culturale, senza dimenticare le nuove opportunità del digitale. Info: