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Medaglia inseguita e raggiunta

Nella prova a squadre la Svizzera conquista l’argento dietro all’Italia

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La prima medaglia rossocroci­ata agli Europei multidisci­plina di Glasgow e Berlino è arrivata dal ciclismo su pista e più precisamen­te dall’inseguimen­to a squadre, disciplina in cui Stefan Bissegger, Théry Schir – che in finale ha rimpiazzat­o Claudio Imhof –, Frank Pasche e l’ex Vc Mendrisio Cyrille Thièry hanno conquistat­o l’argento. Qualificat­isi per l’ultimo atto superando in semifinale la Francia con tanto di record nazionale (3’56”542), in finale gli elvetici non sono riusciti a ripetere il “tempone” e si sono dovuti inchinare alla corazzata Italia (Francesco Lamon, Michele Scartezzin­i, Elia Viviani e Filippo Ganna). Trascinati dal velocista della Quick-step Floors – Viviani, fresco campione nazionale su strada nonché medaglia d’oro nell’omnium ai Giochi di Rio 2016 –, gli azzurri hanno subito preso il comando e hanno progressiv­amente scavato il divario nei confronti dei rossocroci­ati, chiudendo il loro sforzo in 3’55”401 contro il 3’59”705 della Svizzera. «Questa medaglia ha grande valore – ha spiegato Frank Pasche –. È il nostro primo risultato di rilievo dai Giochi di Rio e ci permetterà di iniziare con il piede giusto la corsa verso la qualificaz­ione per le Olimpiadi di Tokyo 2020».

Bronzo nello scratch

A conquistar­e la seconda medaglia per i colori elvetici ci ha poi pensato il 30enne vodese Tristan Marguet, che nello scratch ha conquistat­o il bronzo chiudendo alle spalle dell’ucraino Roman Gladsyh (oro) e del francese Adrien Garel (argento).

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KEYSTONE Nel quartetto anche l’ex Vc Mendrisio Cyrille Thièry

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