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Pensionati ridotti alla povertà in Ticino

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Mi rivolgo ai gentili politici e alle istituzion­i che governano il nostro paese, che il resto del mondo ci invidia per tanto benessere e che concretame­nte questo non rispecchia la realtà. Sono rimasta vedova da pochi mesi, abbastanza per rendermi conto di come questa società non viene incontro a noi. Ci sono tanti aiuti ma alla fine del mese questo non è, poiché con la mia pensione e vedovanza arrivo a 2440.- franchi, togliendo affitto e altre spese devo ancora chiedere ai miei figli aiuto. Non solo la sofferenza ma anche l’umiliazion­e. La complement­are mi paga la cassa malati intera, l’affitto dell’appartamen­to resta a me. Non si rendono conto che gli affitti sono alle stelle, cosa aspettano a riguardare la legge? Ho 77 anni, ho lavorato una vita e ora mi trovo in queste condizioni. Non dovrei essere serena invece di elemosinar­e aiuti al cantone, che sembra si sia dimenticat­o noi pensionati? Uno sfogo per dare voce a quanti come me si trovano in pochi mesi a passare dalle “stelle“alle “stalle”. Con tutti gli aiuti che diamo con generosità ad altri, a noi chi pensa. Politici, mettetevi nei nostri panni e vivete in Ticino con 2’440.- franchi, poi ditemi se è vita. Una vergogna direi. Ci sono molte famiglie che a stento arrivano a fine mese, anche con figli. Non è più il nostro bel paese dove regnava la ricchezza..., ma non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere.

Antonietta Viola, Giubiasco

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