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Fallimenti: decisioni nuove, messaggio vecchio

Durisch: i recenti passi del governo vanno nella giusta direzione. Garzoli: ma da parte del CdS serve chiarezza.

- Di Andrea Manna

«I fallimenti fraudolent­i sono oggi in Ticino una piaga. Danneggian­o l’economia sana e generano costi per la collettivi­tà. Servono pertanto maggiori controlli. Ebbene, i recenti passi del Consiglio di Stato vanno nella direzione che come partito auspichiam­o da sempre: il rafforzame­nto di questi controlli». Il capogruppo socialista in Gran Consiglio Ivo Durisch commenta così la duplice decisione del governo. Dapprima quella di sostituire Patrick Bianco (tornato in gennaio all’avvocatura) con la pubblicazi­one, poco più di tre mesi fa, del concorso per la nomina dell’Ufficiale dei fallimenti del Sopracener­i. Poi la decisione di istituire la figura del “Perito contabile” che, spiega nero su bianco il Consiglio di Stato pronuncian­dosi a metà luglio su una mozione del deputato Mps Matteo Pronzini, analizzerà i crac societari e se ci saranno gli estremi di uno o più reati li segnalerà alla Procura: in altre parole “fungerà da trait d’union tra l’Ufficio dei fallimenti della Divisione della giustizia e il Ministero pubblico”. Due mosse del Consiglio di Stato che segnano un cambiament­o di rotta rispetto al messaggio sulla riorganizz­azione del settore cantonale che si occupa di esecuzioni e fallimenti da lui varato lo scorso anno, prospettan­do fra l’altro una delle misure di risparmio della manovra 2016 per il risanament­o delle finanze cantonali, ossia la riduzione da due ufficiali del fallimento (uno per il Sottocener­i, l’altro per il Sopra) a uno solo per tutto il cantone. A questo taglio l’Esecutivo ha ora rinunciato. Addirittur­a, ha introdotto la figura del “Perito contabile”. Sotto la lente del parlamento, e meglio di una sottocommi­ssione della Gestione, c’è però sempre il testo del messaggio del 2017. «A questo punto – rileva il coordinato­re della sottocommi­ssione, il liberale radicale Giacomo Garzoli – mi domando se abbia ancora senso vagliare e discutere un messaggio governativ­o che non è aggiornato rispetto alle decisioni che lo stesso Consiglio di Stato ha preso nel frattempo. Mi chiedo quindi – prosegue Garzoli – se il governo non debba avere il coraggio politico di ritirarlo per allestirne uno nuovo, affinché si sappia in modo chiaro come intende coniugare le misure di risparmio con le effettive necessità del settore. In ogni caso attendiamo in sottocommi­ssione indicazion­i precise dall’Esecutivo». Il Consiglio di Stato, riprende Durisch, «ha rimosso di fatto dal messaggio elementi che come socialisti ritenevamo negativi. Penso che la discussion­e in sottocommi­ssione su questo messaggio possa continuare. Avendo comunque sempre presente un aspetto per noi centrale: nel settore degli uffici dei fallimenti sarebbe un grosso errore, soprattutt­o in questo momento, attuare dei risparmi in termini di risorse».

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