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Tolto dal latte un agente patogeno

Nuovo test genetico, il progetto avviato in Ticino. Agroscope: un successo.

- Ats/Red

Agroscope ha messo a punto un nuovo test genetico per rilevare la presenza di un agente patogeno nel latte che risulta più economico e più semplice rispetto alle analisi tradiziona­li. L’Ufficio federale dell’agricoltur­a (Ufag) e quello della sicurezza alimentare e di veterinari­a (Usav) hanno deciso di sostenere un progetto di risanament­o delle mandrie con questo metodo in Ticino, cantone particolar­mente colpito dall’agente patogeno. Il progetto, sostenuto dai contadini e dalle autorità ticinesi, dalla Clinica degli animali da reddito dell’Università di Berna e da Agroscope, è stato avviato lo scorso dicembre e ha riscontrat­o “molto successo”. Lo Staphyloco­ccus aureus, che colpisce le vacche, si trasmette al latte e trasformat­o in formaggi può causare nell’uomo dolori allo stomaco, vertigini, diarrea e nausea. Il sottotipo presente in Svizzera e nei Paesi confinanti (Staph. aureus Gtb) è altamente contagioso e finora era combattuto in maniera molto insoddisfa­cente, spiega il centro di competenza della Confederaz­ione per la ricerca agronomica. Le aziende più colpite sono quelle situate sugli alpeggi, poiché spesso viene raggruppat­o il bestiame di aziende diverse e le vacche vengono munte in ordine casuale, favorendo una rapida diffusione dell’infezione. Per eradicare l’agente patogeno è necessario il risanament­o dell’intera mandria. Il nuovo test messo a punto da Agroscope ha costi contenuti e può essere utilizzato a livello profilatti­co per monitorare i greggi, evitando il propagarsi della malattia. In questo modo è possibile ridurre il consumo dei medicament­i e i costi per le aziende, aumentando al contempo la qualità dei prodotti, precisa la nota. I ricercator­i hanno testato il nuovo metodo in 19 aziende in Svizzera mettendolo a confronto con il procedimen­to classico. Il test genetico è risultato “decisament­e più rapido, più semplice e più efficiente dal profilo dei costi”, secondo il ricercator­e di Agroscope Hans Graber. “È possibile effettuare prelievi anche in grandi greggi durante il consueto processo di mungitura e avere i risultati già il giorno dopo”. Tutti i partecipan­ti al progetto hanno deciso quest’anno di mandare in alpeggio soltanto vacche negative al Gtb per prevenire la diffusione dell’infezione.

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TI-PRESS Mucche al pascolo

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