Importano e usano quasi 20mila euro falsi: condannati
Hanno importato in Svizzera decine di banconote da 50 euro false e nei “43 casi accertati” le hanno messe in circolazione, e si sono resi protagonisti di “ripetuta truffa di lieve entità” i due italiani di 39 e 38 anni condannati ieri dal Tribunale penale federale di Bellinzona. I due, in regime prima di carcerazione preventiva e poi di sicurezza, sono detenuti dal 15 dicembre scorso al penitenziario cantonale della Stampa. La Corte ha confermato praticamente in toto le accuse del Ministero pubblico della Confederazione, riconoscendo i due colpevoli di “ripetuta importazione di monete false, ripetuta messa in circolazione di monete false, ripetuta truffa di poca entità” e, per quanto riguarda il 39enne, anche “falsità in certificati”. Così si legge sulla sentenza pubblicata sempre ieri dal Tpf. Il 39enne è condannato alla pena detentiva di 16 mesi, dedotto il carcere preventivo sofferto. Quindici i mesi a carico del 38enne. Pene per entrambi sospese parzialmente: sei i mesi da espiare per un periodo di prova di cinque anni, ed espulsione dal territorio svizzero per un periodo di tre anni. A cui si aggiungono la multa per entrambi di 1’500 franchi, le spese procedurali e il rimborso alla Confederazione “appena le condizioni economiche lo permetteranno” della retribuzione prevista per i due difensori d’ufficio. Costituitisi accusatori privati, alcuni negozi si sono visti accogliere la propria pretesa, limitata comunque ad alcune centinaia di franchi (poco più di un migliaio di franchi l’importo complessivo). Piuttosto curiosa la lista delle confische oggetto della truffa, che al di là della lunga serie di banconote false tutte da cinquanta euro prevede la distruzione anche di alcuni oggetti. Tra questi una campana in metallo, tipico souvenir svizzero, qualche deodorante, alcune calze e due paia di pantofole di un certo stile: il primo paio “arancione e bordeaux con pelo bianco all’interno”; le altre due “grigie interno bordeaux con scritto ‘I love coffee’”. Nell’elenco anche un sacchetto contenente “svariati documenti cartacei”, la busta di carta “in cui era contenuto il denaro” e una carta d’identità lituana falsa.