Meno pernottamenti in Ticino
In Svizzera le presenze sono aumentate del 3,8%, a Sud delle Alpi sono diminuite del 6,9%
Per Elia Frapolli (Att) e Lorenzo Pianezzi (Hotelleriesuisse) c’era d’aspettarsi una riduzione dopo il 2017 eccezionale
Sono aumentati i pernottamenti in Svizzera nei primi sei mesi di quest’anno, ma non ovunque. In Ticino è stata registrata una flessione del 6,9%, che significa circa 69mila presenze in meno rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Nel resto del Paese la crescita è stata del 3,8%, ovvero 670mila pernottamenti in più. È quanto emerge dai nuovi dati pubblicati ieri dell’Ufficio federale di statistica. «Questo calo non è una sorpresa. Era impossibile raggiungere nuovamente i risultati ottenuti nel 2017», spiega a ‘la Regione’ Lorenzo Pianezzi, presidente di Hotelleriesuisse Ticino. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore dell’Agenzia turistica ticinese (Att) Elia Frapolli: «Dobbiamo essere realisti: nel 2017 abbiamo registrato un aumento del 7,7% e nel 2016 un incremento del 4,6%, quindi quest’anno nessuno si aspettava un’ulteriore crescita». Per Pianezzi il 2017 è stato un anno eccezzionale per quanto riguarda il settore alberghiero, soprattutto grazie «all’apertura del tunnel di base di Alp Transit e all’azione Raiffeisen – che prevedeva uno sconto del 50% per la prima notte –. Solo quest’utlima ha generato 150mila pernottamenti». La mancanza di una simile promozione e di altri eventi ha quindi contribuito alla riduzione dei pernottamenti. Secondo Frapolli anche le condizioni meteorologiche hanno scoraggiato molti turisti a venire in Ticino, soprattutto nel periodo pasquale: «C’è stata addirittura una diminuzione del 20% rispetto all’anno precedente. Il calo principale in questi primi sei mesi è stato registrato dal mercato svizzero (-10%), che è proprio quello che reagisce in base al meteo. Quello europeo è diminuito solo del 2,4%, mentre gli ospiti provenienti dal resto del mondo sono addirittura aumentati del 2%. Il Locarnese ha subito la riduzione maggiore (-11,2%), visto che è legato ai mercati tradizionali, mentre il Luganese ha registrato il calo minore (-4,1%)». Anche per Pianezzi il clima non ha aiutato, «anche se non mi piace dare la colpa al meteo. Se siamo bravi a fare turismo, riusciamo a farlo anche con il brutto tempo. Dobbiamo dare alternative ai nostri ospiti, come musei, eventi culturali o qualsiasi altra attività che si può svolgere all’interno». Cosa aspettarsi quindi dal periodo estivo in Ticino? «L’obiettivo è quello di registrare una contrazione contenuta, attorno al 3%», afferma Frapolli. E anche Pianezzi si aspetta «un livello di occupazione leggermente inferiore all’anno scorso. Ma essendo stato il 2017 un anno eccezionale, anche se avremo l’80% di occupazione, saremo soddisfatti». Per il direttore dell’Att non bisogna reagire in modo precipitoso quando vengono pubblicati questi dati: «Siamo reduci da due anni di crescita». «Non si può fare il confronto solo con l’anno precedente» sottolinea dal canto suo Pianezzi. «Non bisogna però restare a guardare: se il mercato svizzero è quello che sta perdendo di più, va rafforzato. E lo stiamo già facendo in previsione del 2020 quando verrà aperto il tunnel di base del Monte Ceneri. Stiamo preparando una campagna promozionale mirata al turista svizzerotedesco che per noi resta quello più importante. Inoltre – precisa il presidente di Hotelleriesuisse Ticino – dobbiamo continuare a creare attrazioni che fanno venire il turista in vacanza in Ticino. Esso infatti non arriva più solo per il meteo, la montagna e il lago, ma anche per manifestazioni, eventi o per la cultura». Frapolli resta positivo, «perché vedo che gli albergatori continuano a investire. Questo significa che il circolo virtuoso che si è messo in moto negli ultimi anni non si ferma». A livello svizzero la regione che ha registrato l’aumento maggiore di pernottamenti è quella di Zurigo (+6,2%). In generale sono cresciuti gli ospiti europei, con quelli provenienti dalla Germania che hanno fatto segnare l’aumento più marcato in termini assoluti: +73mila pernottamenti, pari a una crescita del 3,9%. Sono pure aumentati i pernottamenti di turisti asiatici (+6,6%, +145mila), con in testa quelli provenienti dall’India (+10,0%, +42mila). In flessione per contro gli ospiti giapponesi (-2,2%, -3’200).