Masse di visitatori invadono ogni anno Lucerna
Il turismo è in continua crescita in Svizzera, ma non tutti sembrano essere contenti: a Lucerna ci sono cittadini che cominciano a lamentarsi per il cosiddetto ‘overtourism’. Ovvero masse di visitatori che si concentrano presso un’attrazione turistica. Ne ha riferito settimana scorsa il ‘Tages-Anzeiger’. Considerando solo le persone che viaggiano in gruppo, ogni anno sono più di un milione quelle che visitano la città di Lucerna. Provengono soprattutto dall’Asia o dagli Stati Uniti. Proteste contro il turismo di massa come quelle che hanno avuto luogo a Barcellona o Dubrovnik (in Croazia) per ora non ce ne sono ancora state, ma il malcontento starebbe lentamente crescendo. “Non vado più al mercato perché ci sono troppi turisti”, avrebbe affermato una signora. E i dati sembrano confermare la sensazione che hanno diversi cittadini: se si considera il rapporto tra visitatori e abitanti, Lucerna supera le cifre di Venezia. Con 9,4 milioni di visitatori su 81mila abitanti tale rapporto è di 116. Venezia, con i suoi 260mila abitanti e 25 milioni di visitatori annui raggiunge la cifra di 96. “Quello che per Venezia e Barcellona sono le navi da crociera, a Lucerna sono gli autobus turistici”, ha affermato al ‘Tagi’ Jürg Stettler, a capo dell’istituto di economia del turismo all’Università di Lucerna. “Essi portano sciami di visitatori in posti ben precisi, nei quali in poco tempo si manifesta una sensazione di ristrettezza e di sovraffollamento”. Per cercare di limitare questo fenomeno a Lucerna si sta discutendo di costruire una metropolitana che porti i turisti dalla periferia in centro, nuovi autosili o nuovi parcheggi per autobus al di fuori dal centro città. Ma evidentemente queste proposte non fanno l’unanimità a livello politico. Prima di prendere una decisione bisogna capire che tipo di turismo si vuole, sostengono, tra gli altri, verdi e socialisti. Il dilemma sta nel decidere se si vuole continuare a puntare sulle masse di turisti di giornata che portano molti introiti a negozi e ristoranti o al turismo individuale di qualità, che genera anche pernottamenti. Visto il malcontento nella popolazione la tendenza sembrerebbe proprio quest’ultima.