‘Condizioni disumane’ a Camorino
Alcuni cittadini denunciano le condizioni di vita dei richiedenti l’asilo residenti nei bunker gestiti dalla Croce Rossa
Quantità insufficienti di cibo, spesso scaduto da diversi giorni, docce arrugginite, sovraffollamento dei dormitori, temperature elevate che unite alla scarsa aerazione degli spazi creano una sensazione di soffocamento e infestazione di cimici da letto. Queste le condizioni di vita dei richiedenti l’asilo nei bunker a Camorino, denunciate da un gruppo di cittadine e cittadini. “55 persone – si legge nel comunicato stampa diffuso ieri –, giovani uomini di età compresa tra i 19 e i 30 anni, vivono da mesi in condizioni disumane e degradanti nei bunker di Camorino, la cui gestione è affidata alla Croce Rossa”. Nella lettera si legge che a fine luglio sarebbe stata necessaria la presa a carico da parte del Pronto soccorso, dove i medici hanno constatato “una reazione allergica da puntura di cimici da letto” e “stress emotivo da privazione del sonno, richiedendo la disinfestazione dei letti e degli ambienti, il lavaggio ad alta temperatura dei vestiti e la presa a carico da parte di uno psichiatra. In seguito a due interventi di disinfestazione dei letti la situazione non è cambiata, e le cimici da letto sono ancora presenti. Inoltre le ripetute richieste di visite mediche sono rimaste lettera morta”. Il grande caldo delle scorse settimane – si legge nel comunicato – grava ulteriormente sulla salute psicofisica di queste persone, già provate da condizioni di vita molto dure e indegne. “La mancanza di aria fresca e le alte temperature negli spazi di vita ha un impatto significativo sulla salute delle persone residenti nel bunker: grande debolezza, affanno, palpitazioni dovute allo stress, difficoltà di concentrazione e inappetenza”. Raggiunta dalla Rsi, la direttrice della sezione ticinese della Croce Rossa, Josiane Ricci, ha confermato la problematica per la quale, dice, «siamo molto dispiaciuti». Una situazione evitabile? «È stato fatto quello che dovevamo fare. Abbiamo subito attivato l’intervento di disinfestazione, provveduto all’acquisto e alla sostituzione dei materassi e dei cuscini, e anche il nostro servizio infermieristico è intervenuto per sostenere gli ospiti in questo momento». Quanto all’aria: «Ci siamo messi in contatto con i tecnici della Protezione civile per sfruttare al massimo l’impianto». Josiane Ricci ha infine confermato i limiti della struttura, ricordando però come sia omologata per ospitare fino a 100 persone.