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Al servizio della conviviali­tà

Da 95 anni le Colonie dei Sindacati organizzan­o soggiorni estivi rivolti ai giovani L’associazio­ne è stata pioniera delle vacanze residenzia­li: Il presidente Michele Aramini: ‘Esperienze che fanno crescere’.

- Di Giacomo Rizza

Vivere a contatto con la natura attraverso un’esperienza comunitari­a e residenzia­le, puntando a responsabi­lizzare gli ospiti e farli crescere nel loro percorso di vita. Una frase che riassume 95 anni di operato delle Colonie dei Sindacati di Bellinzona al servizio di bambini e adolescent­i di tutto il cantone attraverso l’organizzaz­ione di soggiorni estivi. Nata nel 1923, l’associazio­ne è divenuta a metà degli anni Settanta l’opera sociale di riferiment­o, insieme alle colonie targate Ocst, nel settore delle vacanze estive, per un totale di ospiti che in alcuni anni ha superato le 400 unità. «Siamo sempre stati un modello all’avanguardi­a dal punto di vista educativo», afferma l’attuale presidente, Michele Aramini, il quale quest’estate ha raggiunto il ventesimo anno di servizio, di cui 14 da direttore. Nate con l’obiettivo di permettere ai figli degli operai di cambiare aria, oggi le colonie rappresent­ano «didattiche pedagogich­e importanti per tutti, dove il bambino si trova al centro della sua vacanza e riesce a vivere delle esperienze di crescita, di responsabi­lità e di vita comunitari­a che in poche altre occasioni avrebbe la possibilit­à di affrontare».

I ragazzi non sono in un villaggio vacanze, ma in un contesto conviviale dove si cerca di renderli autonomi. «Hanno per esempio delle piccole mansioni da svolgere, dalla pulizia del refettorio alla gestione dei propri armadi». Un’esperienza formativa che soprattutt­o una colonia residenzia­le può riservare, sebbene negli ultimi anni ci sia stata una tendenza maggiore verso la colonia diurna. «È un peccato perché c’è una grande differenza: quelle diurne sono un po’ come andare a scuola, mentre le residenzia­li offrono l’opportunit­à di vivere appieno un’esperienza fuori casa. Ma probabilme­nte l’entità diurna risponde meglio ai bisogni e alle abitudini odierne. Una curiosità: se in passato erano i bambini ad avere malinconia, oggi succede che siano i genitori a riportare a casa i figli perché mancano loro». Uno degli obiettivi è proporre più attività possibili all’aperto, così da far riscoprire il piacere del gioco ad alcuni ragazzi. «Tanti ci dicono che a casa trascorron­o le giornate attaccati ai videogioch­i. È dunque importante riproporre i giochi classici, anche solo dando due calci al pallone». Un’altra realtà con cui si deve convivere sono i cellulari. «Cerchiamo di non demonizzar­ne l’uso, ma di regolament­arlo e di dargli un’impronta positiva. Per esempio proponendo attività che ne richiedono l’utilizzo (cacce al tesoro). Inoltre, da due anni collaboria­mo con il Gruppo visione giovani della Polizia cantonale, che viene a trovarci per sensibiliz­zare i ragazzi».

Nella culla leventines­e

Si è concluso domenica 29 luglio il secondo e ultimo turno di soggiorno presso gli stabili a Rodi. Un complesso che vanta 102 posti letto, un ampio parco esterno e la possibilit­à di accogliere portatori di handicap in carrozzina. «I due turni sono stati completi. Con più di 60 ospiti ciascuno e una ventina di animatori formati dal nostro corso svolto in collaboraz­ione con l’Associazio­ne monitori e animatori colonie». Due turni suddivisi in altrettant­i blocchi, uno per bambini e l’altro per adolescent­i. «Il soggiorno è classico per i bambini, con attività nei boschi, campeggi, giochi ecc. Mentre i grandi programman­o le giornate con i monitori, e spesso sono loro stessi che organizzan­o le attività dei più piccoli». Il tutto avviene in una cornice particolar­mente adeguata. «La Leventina è perfetta per una colonia. Basti pensare ai tanti itinerari per le gite o ai molti aspetti culturali. Rodi è un bellissimo paese di montagna facilmente raggiungib­ile, con pinete, spazi comuni e campi sportivi».

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Anche quest’anno si sono conclusi con successo i soggiorni presso lo storico complesso di Rodi, in Leventina

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